Muore neonata, processo per il ginecologo verso la prescrizione

Muore neonata al San Giovanni di Roma, ginecologo a processo, ma si rischia la prescrizione, visti i tempi della giustizia. L'incidente è avvenuto nel 2010 ed a oggi non ha ancora una sentenza, nè un colpevole.

Muore neonata, processo per il ginecologo verso la prescrizione

Nelle cronache attuali, ancora un caso di malasanità nella capitale di Italia, Roma.

Nel 2010, muore all’ospedale di San Giovanni una neonata a causa di un intervento cesareo non avvenuto tempestivamente. Nonostante i fatti, risalgano al dicembre 2010, solo oggi, mercoledi 12 novembre 2014, il giudice per le indagini preliminari, ha potuto fissare la prima odienza, che riporta data 16 aprile 2016, quindi, a 6 anni dall’incidente. Per questo fatto, è indagato il medico ginecologo.

Le date fanno decisamente riflettere, anche perchè, stando cosi le cose, si prospetta una sconfitta per tutti : per lo Stato, per lo stesso medico che non avrà probabilmente il tempo di un dibattito e di una sentenza di 1 grado, e quindi non potrà difendersi dall’accusa, e per i famigliari della stessa bambina, che , anche per avere un minimo di risarcimento, dovranno spostare il processo sul piano civile e arrivare cosi almeno al 2016 come date.

I fatti, si svolgono la sera del 31 luglio 2010. La piccola, a causa di complicanze, che a quanto sembra, erano state rivelate dal tracciato cardiografico, rimane senza ossigeno per ben 45 minuti mentre era ancora nel grembo materno. Tale incidente, secondo l’accusa, si sarebbe potuto evitare se il Dott. B., si fosse reso conto della situazione di certo non rassicurante. Circa 15 minuti dopo questo episodio, la macchina, indicava i primi istanti di ipossia, mentre, alle 22.15 circa, si segnalava l’avviso di “sofferenza fetale” . Solo a quel punto, è stato effettuato il taglio cesareo, ormai a quanto sembra, troppo tardi.

A Dicembre di quello stesso anno, il giorno di Natale, la piccola muore infine per una encefalopatia multicistica, molto probabilmente, dovuta a quei lunghissimi minuti nei quali era rimasta senza ossigeno.

 

Accertare la verità e di conseguenza anche le responsabilità, non sarà facile visti i tempi della giustizia, e visto che, almeno in questa occasione, molto probabilmente lo spettro della prescrizione è assolutamente reale. Sicuramente quindi, una sconfitta per tutte le parti in causa, e soprattutto per i famigliari della povera vittima che rischiano di non avere giustizia. L’unica speranza rimane il processo civile che ovviamente ha tempi probabilmente ancora più lunghi.

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