Muore a soli 5 anni per un neuroblastoma, il padre: "Ci ha dato tantissimo"

Sofia Cela, una bambina di 5 anni di Godega di Sant'Urbano, ha perso la vita contro il neuroblastoma. Sofia proveniva da una famiglia multiculturale integrata nella comunità, con il padre Alexander di origini albanesi e la madre di radici marocchine.

Muore a soli 5 anni per un neuroblastoma, il padre: "Ci ha dato tantissimo"

Il cuore di un intero paese si è fermato per Sofia Cela, la piccola di soli 5 anni che ha avuto determinazione e coraggio contro il neuroblastoma, una insidiosa neoplasia che colpisce principalmente i bambini. Nonostante le cure, il sorriso dolce di Sofia ora illumina il cielo, lasciando un vuoto incolmabile nella comunità di Godega di Sant’Urbano e in particolar modo nella frazione di Bibano, dove la famiglia Cela ha trovato una casa e un calore umano senza eguali.

Sofia, nata da una famiglia dall’abbraccio culturale ampio, il padre Alexander di origini albanesi e la madre di radici marocchine, era il simbolo vivente dell’integrazione e dell’amore senza confini. Frequentatrice assidua della scuola materna parrocchiale “Enrico Rigato”, Sofia era conosciuta per la vivacità e la sua generosità, caratteristiche che hanno toccato profondamente la comunità. La diagnosi di neuroblastoma ha sconvolto la vita della famiglia Cela, ma non ha infranto il loro spirito.

Grazie al supporto incrollabile dell’azienda Eurovo di Lugo di Ravenna, dove Alexander Cela ricopre un ruolo di responsabilità, e alla solidarietà del loro datore di lavoro, la famiglia ha potuto dedicarsi completamente alle cure di Sofia, garantendo al contempo la gestione dell’allevamento di Bibano. Il commovente racconto della storia di Sofia ha suscitato un’ondata di solidarietà che ha travolto l’intera comunità. Dal Comune alla scuola materna, dalla Caritas alle famiglie degli altri bambini, tutti si sono uniti in un abbraccio collettivo per sostenere Sofia e i suoi cari in questo momento. 

La vicenda di Sofia Cela non solo commuove, ma serve anche da forte promemoria sulle sfide e le storie che molte famiglie affrontano quando un loro caro è affetto da patologie gravi come il neuroblastoma. La vicenda di Sofia mette in rilievo la crudele realtà di una patologia che colpisce con particolare ferocia i più indifesi, i bambini, strappandoli troppo presto alle loro famiglie. Questo triste esito solleva interrogativi sulle risorse disponibili per la cura e la ricerca in ambito oncologico pediatrico.

La necessità di finanziare la ricerca e di sostenere gli istituti che si dedicano a questo scopo emerge con forza dalla sua storia, ricordandoci che ogni contributo può fare la differenza nel salvare vite o nel migliorare la qualità della vita dei piccoli pazienti. Questa vicenda non è solo un racconto di perdita, ma anche un potente messaggio di speranza, resilienza e unità comunitaria. Evidenzia la necessità imperativa di avanzare nella ricerca medica e di tessere insieme una rete di sostegno empatico che possa alleggerire il carico delle famiglie affrontando il viaggio tumultuoso che possono dare situazioni del genere.

Continua a leggere su Fidelity News