Morto Carlo Castagna: perse parte della famiglia nella "strage di Erba", ma perdonò gli assassini Rosa e Olindo

Carlo Castagna - l’uomo che perse moglie, figlia, e nipote nella “strage di Erba” -aveva 74 anni. Nel 2006, “la strage di Erba” fu il massacro che sconvolse l’Italia, e gli cambiò la vita.

Morto Carlo Castagna: perse parte della famiglia nella "strage di Erba", ma perdonò gli assassini Rosa e Olindo

La sera dell’11 dicembre 2006, un lunedì, i vigili del fuoco vennero chiamati a intervenire per un incendio: ad andare a fuoco fu un appartamento di via Diaz, a Erba. Ma quando le fiamme vennero spente e gli uomini entrarono dalla finestra, si trovarono davanti uno scenario che proprio non si aspettavano.

Disseminati in varie stanze della casa, nel corridoio e sul pianerottolo, trovarono dei corpi. Erano in tutto cinque: tre donne, un uomo e un bambino molto piccolo. Tutti erano stati accoltellati più volte. Presto, mentre il fumo si diradava, ci si rendeva conto che l’uomo era ancora vivo.

L’Ansa batte il suo primo lancio alle 21.55, l’Italia iniziò così a conoscere l’orrore di quella che diventò per tutti “la strage di Erba”.

Nella notte scorsa è morto all’età di 74 anni Carlo Castagna. L’imprenditore aveva perso la figlia Raffaella, il nipote Youssef, e la moglie Paola Galli, nella “strage di Erba”. Con loro era stata uccisa dai coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi anche la vicina di casa, Valeria Cherubini, intervenuta per fermare gli assassini con il marito Mario Frigerio, anche lui accoltellato al collo ma salvatosi.

Carlo Castagna era un imprenditore titolare di un’azienda di arredamentoA dare l’annuncio della sua morte sono stati i figli Pietro e Giuseppe, che stamane hanno pubblicato una foto e un messaggio di addio su Facebook, scrivendo: “Ne abbiamo passate tante insieme, ma tu eri per noi sempre una guida, un esempio da seguire e da ammirare, e pur sapendo che adesso sarai felice perché hai ritrovato la tua Polly, Raffaella e il piccolo Fefè, a noi lasci una voragine di vuoto immensa e ci mancherai infinitamente”.

Castagna disse a suo tempo di aver perdonato i coniugi assassini, che furono condannati all’ergastolo in base alle accuse di Mario Frigerio, unico superstite della strage.

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