Desta ancora sconcerto la morte della giovane Luana D’Orazio, la 22enne deceduta in una fabbrica tessile di Oste di Montemurlo, in provincia di Prato negli scorsi giorni.
Secondo quanto si apprende dalle fonti investigative e riportato dai giornali nazionali, pare che ci siano alcune anomalie sulle quali gli inqurienti stanno cercando di fare chiarezza. Nelle scorse ore è emerso che una delle grate di protezione del macchinario dove stava lavorando Luana, un orditoio, non c’era.
L’ultima novità in ordine di tempo riguardo l’inchiesta è che la giovave avesse solo 4 ore di formazione alle spalle, per cui la D’Orazio non poteva manovrare da sola un macchinario del genere, per il quale ci vogliono molti anni di esperienza. La 22enne lavorava da due anni nella fabbrica tessile, ma anche questo tempo è insufficiente per poter manovrare in autonomia un orditoio. Tale tesi è sostenuta anche dai consulenti legali della famiglia, che si chiedono come mai Luana non fosse seguita al momento della tragedia.
Sarà eseguita l’autopsia
Adesso, molto probabilmente lunedì, sarà eseguita l’autopsia sul corpo della giovane. L’esame mirerà a chiarire le cause del decesso della vittima, madre di un bambino avuto in precedenza. Inoltre si è scoperto che le fotocellule erano inattive al momento del dramma: queste ultime si attivano e bloccano il macchinario quando un corpo si avvicina.
Anche quest’altra falla dovrà essere passata al vaglio dell’autorità giudiziaria. La Procura per il momento ha iscritto nel registro degli indagati la titolare dell’orditoria e il responsabile della manutenzione. L’ipotesi di reato nei loro confronti è di omicidio colposo e omissione dolosa delle cautele antinfortunistiche.
Luana viveva in provincia di Pistoia. Anche il Comune pistoiese ha voluto prendere ad una raccolta fondi che è stata organizzata per sostenere sia la famiglia della 22enne che il suo bimbo di 5 anni, rimasto orfano della madre. I funerali della 22enne si svolgeranno sempre lunedì 10 maggio, giorno dell’autopsia.