Nell’ambito dell’indagine avviata dopo la morte di Paolo Calissano, trovato senza vita nel suo appartamento in zona Monte Mario la sera del 30 dicembre, i magistrati di piazzale Clodio hanno già le idee abbastanza chiare: l’ipotesi per cui si indaga è quella di omicidio colposo. Per questo motivo, il primo obiettivo è quello di ricostruire le ultime ore dell’attore genovese.
O meglio gli ultimi giorni, visto che quando è stato ritrovato, Paolo Calissano probabilmente era già morto da almeno quarantotto ore. Sul comodino e per terra sono stati ritrovati numerosi farmaci con i quali il 54enne curava da tempo la sua depressione. L’ipotesi della procura è che il decesso sia avvenuto per un mix letale di psicofarmaci, ma andrà appurato se si è trattato di un gesto volontario oppure no.
Paolo Calissano morto per un’overdose di farmaci: si ipotizza l’omicidio colposo
La prima a essere sentita è stata l’amica ed ex compagna di Paolo Calissano, Fabiola Palese, colei che ha dato l’allarme chiamando il 112 dopo aver provato ripetutamente a mettersi in contatto con l’uomo, senza riuscirci. “Siete degli sciacalli! Lasciatelo in pace almeno adesso” ha scritto la donna, un’estetista professionista che gestisce un B&B nel cuore di Roma, sul suo profilo Instagram, lanciando uno straziante grido di dolore.
Il riferimento neanche troppo velato è a quanti hanno allontanato Calissano dal mondo dello spettacolo dopo la triste vicenda che lo vide coinvolto nel 2005, quando la 22enne ballerina brasiliana Ana Lucia Bandeira Bezerra venne ritrovata morta nel suo appartamento dopo aver consumato della cocaina ceduta proprio d’attore, che fu arrestato per spaccio e scontò parte della pena in una comunità di recupero.
Anche il cellulare di Paolo Calissano è stato sequestrato dagli inquirenti che nelle prossime ore lo esamineranno per verificare i contatti avuti negli ultimi giorni. Messaggi di cordoglio sono arrivati da molti esponenti del mondo dello spettacolo che negli anni avevano lavorato con lui: da Stefania Orlando a Barbara D’Urso, fino a Valeria Fabrizi, tutti concordi nel sostenere che Paolo fosse un uomo buono, gentile, ma troppo fragile.