Molise, sanità: manca personale medico. Medici militari in alternativa alla chiusura dei reparti

In Molise non ci sono medici sufficienti a coprire tutti i reparti e, per questo, potrebbero essere sostituiti da quelli militari. Per ora è solo un'ipotesi, ma possibile. Oggi la decisione.

Molise, sanità: manca personale medico. Medici militari in alternativa alla chiusura dei reparti

Medici militari specialisti potrebbero risolvere la carenza di personale sanitario in alcuni ospedali molisani. Il commissario alla Sanità, Angelo Giustini, avrebbe messo sul tavolo decisionale questa possibilità prima di cominciare a chiudere alcuni reparti.

In lista, mercoledì 5 giugno, c’è già la chiusura dei reparti di ortopedia e traumatologia negli ospedali di Isernia e Termoli, in provincia di Campobasso. A Tgcom24, il commissario Giustini avrebbe sottolineato la programmazione inappropriata: “Siamo di fronte ad un problema di cattiva programmazione“.

Soluzioni provvisorie

Secondo Giustini, cinque mesi di presenza dei medici militari nei nosocomi molisani sarebbero sufficienti e necessari “affinché il ‘Decreto Calabria’ possa essere definitivamente approvato”: nel frattempo, verrebbero effettuati i concorsi. Ciò permetterebbe di uscire da uno stallo che il commissario ha definito ‘agonico “nella governance del Servizio sanitario regionale e del diritto all’equità e universalità di accesso dei cittadini“. Nella riunione di Gabinetto al ministero della Difesa sarebbero già stati individuati 105 medici militari che, selezionati, potrebbero prestare il loro servizio nella sanità civile.

Mantenere i livelli essenziali di assistenza diventa sempre più difficile a causa della contrazione di risorse, ha spiegato il commissario alla Sanità in una nota, con conseguenti “viaggi della speranza“. Inoltre, il blocco del turn over ha concretamente paralizzato le nuove assunzioni di personale sanitario.

La responsabilità politica di quanto sta accadendo è, secondo Giustini, regionale. Sono passati 12 anni da quanto è stato avviato il piano di rientro, ma la relazione dei conti 2018 registra debiti per 22 milioni di euro. La programmazione sanitaria effettuata nel passato era inappropriata, con conseguente mancanza di specialisti nel sistema sanitario regionale. Oltre i due reparti di ortopedia e traumatologia negli ospedali di Isernia e Termoli, altri reparti potrebbero chiudere la loro attività di assistenza.

Due riunioni, al ministero della Salute e a quello della Difesa, oggi, decideranno come procedere “per scongiurare il rischio di razionamento dell’offerta sanitaria e dei servizi per il soddisfacimento dei bisogni di salute dei cittadini“.

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