Non è andato lontano il responsabile della scomparsa della 19enne deceduta durante una discussione avvenuta in un bar di Molfetta, terminata con dei colpi di pistola. Michele Lavopa, questo il nome del responsabile, ha confessato di essere l’autore del gesto. La polizia lo ha trovato in casa, nel quartiere San Paolo, e lo ha sottoposto ad un interrogatorio.
In seguito alle indagini la polizia ha potuto verificare che la discussione è nata fra un gruppo di giovani e un altro gruppo a cui faceva capo un esponente dei Palermiti. Lavopa è stato individuato grazie alle telecamere di sorveglianza del ‘Bahia’ di Molfetta, dalle quali è stato possibile riconoscere il giovane. Hanno contribuito alla risoluzione del caso anche le testimonianze di alcuni ragazzi presenti alla discussione, che hanno riportato conseguenze anche gravi.
Stando alle dichiarazioni di Lavopa, ad estrarre la rivoltella per primo è stato il rampollo dei Palermiti, ai quali lui ha risposto per poi fuggire dal locale a piedi. Pare che il giovane sia giunto a casa con la macchina di un amico. Ammesse le sue responsabilità, Lavopa è stato fermato e ora è dietro le sbarre nella casa circondariale di Bari. Lavopa ha anche aggiunto, dopo alcune resistenze, di avere gettato la rivoltella nei terreni di Bitonto, ma le ricerche ancora non hanno permesso di ritrovarla.
Secondo quanto raccontato dal titolare del locale, Nicola Spadavecchia, in un attimo si è scatenato un putiferio: la discussione è degenerata quando la serata stava per volgere al termine, proprio poco dopo che alcuni ragazzi hanno fatto ingresso nel suo locale.Il proprietario del locale, che si trova in località Torre Rotonda, è apparso molto scosso dalla vicenda e ha dichiarato di non aver mai assistito a nulla del genere.
Quando sono accaduti i fatti, lui si trovava nel suo ufficio, non era quindi in pista, e purtroppo neanche l’intervento della sicurezza è riuscito a salvare la giovane che ha perso la vita a causa di quanto successo intorno alle 2:45.