Modena, cuore di un bue a scuola per fare lezione: scontro Lav-Avis

Il caso di Modena mette in luce una questione sempre più attuale nel campo dell'educazione: come bilanciare la necessità di insegnare in modo efficace concetti complessi e il rispetto per gli animali e l'etica.

Modena, cuore di un bue a scuola per fare lezione: scontro Lav-Avis

A Modena si è acceso un dibattito tra la Lega Anti Vivisezione (Lav) e l’Avis, l’associazione dei donatori, riguardo all’uso di un cuore di bovino durante una lezione in una scuola della provincia emiliana. L’episodio, avvenuto lo scorso maggio, ha suscitato forti critiche da parte della Lav, che ha recentemente diffuso un comunicato rilanciato dai media locali, rendendo nuovamente attuale la vicenda.

Durante una lezione sul valore della donazione, un medico incaricato dall’Avis ha portato in alcune classi un vero cuore di bovino, avvolto in carta, come parte di una dimostrazione pratica per spiegare il funzionamento del cuore umano e l’importanza del sistema circolatorio. La Lav ha denunciato l’iniziativa, sostenendo che l’esibizione di un organo animale trasmetta un messaggio sbagliato ai ragazzi, andando contro i principi di altruismo che tali attività dovrebbero insegnare. 

In un comunicato, la Lav Modena ha dichiarato: “Il medico incaricato della lezione ha portato in diverse aule scolastiche un vero e proprio cuore di bovino, avvolto in carta. Attività di questo tipo dovrebbero insegnare ai ragazzi i valori dell’altruismo, mentre l’esibizione di un animale, come se si trattasse di un mero oggetto, va in direzione opposta“.

L’Avis ha confermato l’accaduto, precisando che l’uso di un cuore di bovino per spiegazioni didattiche non è un’iniziativa isolata. “Queste attività nelle scuole sono conosciute e viene utilizzata anche in altri istituti e non soltanto da Avis. Ovviamente nessun animale è stato ucciso per questa finalità“, ha spiegato l’associazione. 

Nonostante ciò, Avis ha mostrato apertura al dialogo, ammettendo che, a seguito delle critiche sollevate, si potrebbero apportare modifiche a questo tipo di attività. “Possiamo senza problemi escludere questa precisa tipologia nelle prossime attività e focalizzarci, al contrario, su altri strumenti già noti, come slide o cuori di plastica“, ha concluso l’associazione.

La vicenda ha sollevato un dibattito più ampio su come gestire le attività didattiche in ambito scientifico e sul rispetto degli animali. Da una parte, c’è chi difende l’importanza di mostrare ai giovani esempi concreti per facilitare la comprensione di argomenti complessi, come il funzionamento del cuore e del sistema circolatorio. Dall’altra, la Lav sottolinea che utilizzare organi animali nelle scuole, specialmente senza un’adeguata sensibilità verso il loro valore come esseri viventi, possa promuovere un atteggiamento di indifferenza verso la sensibilità degli animali. 

La Lav ha infatti ribadito che altre modalità educative, come l’uso di modelli artificiali o immagini digitali, possono essere altrettanto efficaci dal punto di vista didattico senza implicare il sacrificio o la banalizzazione del corpo animale.

Continua a leggere su Fidelity News