Una grande prova di coraggio ed un messaggio importantissimo sulla passerella di MissVeniceBeach a Jesolo, dove una miss ha sfilato indossando i vestiti che portava quando un uomo cercò di violentarla. Protagonista la 20enne Martina Evatore di Padova, che ha sfilato con una giacca mimetica, t-shirt nera a marcio Vans, pantaloni larghi neri e scarpe da tennis bianche.
L’occasione era il momento della sfilata in cui le concorrenti dovevano “travestirsi” come il proprio idolo. Mentre alcune miss hanno scelto Rondo, Megan Fox o Taylor Mega, Martina ha scelto sé stessa. Una scelta che ha convinto i giurati del concorso, che hanno deciso di darle accesso alla finale.
Il messaggio di Martina, che ha voluto trasmettere indossando quegli abiti, è semplice quanto potente: “Non conta come ti vesti, non sei mai tu che te la sei andata a cercare. Se ti molestano, il problema è di chi ti guarda“. La giovane aveva appena 17 anni la sera del 29 luglio 2019, quando poco dopo la mezzanotte un uomo cercò di violentarla mentre raggiungeva i suoi amici.
“Stavo raggiungendo i miei amici per una festa di compleanno. Ho visto che un uomo mi stava guardando, però l’ho evitato. Poi, quando stavo per arrivare, me lo sono trovato dietro“, ricorda Martina, che fu spinta contro un cancello dallo sconosciuto che cercò di infilarle le mani sotto la giacca. “Mio padre mi ha insegnato a difendermi sempre. Così ho tirato pugni e calci,” spiega la 20enne.
Fortunatamente l’intervento di alcune macchine di passaggio, che si fermarono a chiedere se fosse tutto a posto, ha evitato il peggio, anche se l’assalitore riuscì a dileguarsi nella notte e di lui non c’è stata più traccia. Il giorno successivo Marina si presentò con la madre a sporgere denuncia, ma da allora non ha più avuto notizie.
Un grande applauso ha accolto la miss sul palco per la sua scelta coraggiosa. La giovane racconta che ha scelto di indossare quei vestiti “per dire a voce alta che non esiste un abbigliamento che incoraggia le molestie. Puoi indossare la minigonna o i pantaloni, come nel mio caso: la differenza la fa la mente dell’aggressore, è lui che ha dei problemi, non chi si veste in un modo piuttosto che in un altro“.