Si può parlare di dramma sfiorato sicuramente a Brindisi, quando nel primo pomeriggio di domenica 22 Giugno tre persone, precisamente due adulti e un bambino sono andati in difficoltà a causa del mare mosso e della forte corrente di risacca che rischiava di trascinare al largo i malcapitati. A scongiurare il peggio sono stati due surfisti che accortisi del pericolo sono intervenuti prontamente evitando di fatto il peggio. Solo grazie a loro Brindisi oggi non piange gli ennesimi decessi in mare.
I due stavano effettuando una sessione di surf attorno alle 14 del pomeriggio, il salvataggio è andato in scena tra le 14:20- 14:40 quando improvvisamente hanno notato due bambini in difficoltà. In particolare uno di loro non toccava più il fondo e aveva iniziato ad annaspare a causa della difficoltà e del panico subentrato. Omar Eisa e Stefano Valletta, questo il nome dei sufisti intervenuti, non ci hanno pensato due volte e hanno tratto in salvo le persone in difficoltà. Poi la situazione ha rischiato davvero di complicarsi.
Un salvataggio eroico
Quello di Eisa e Valletta è stato un salvataggio davvero eroico. Infatti i due hanno prima tratto in salvo uno dei bambini che appunto non toccava più. Vedendo la scena il padre di quest’ultimo e un altro adulto si sono gettati in mare nel tentativo di dare man forte alle operazioni di salvataggio. Purtroppo anche i due adulti hanno accusato moltissime difficoltà e prima che potessero essere trascinati al largo dalla corrente i due surfisti hanno trascinato anche loro a riva.
Commovente ma nello stesso drammatico il racconto che i due surfisti hanno fatto alla testata Brundisium.net. “Stavamo facendo una sessione di surf quando il mio amico Stefano mi ha fatto notare alcuni bambini che stavano scarrocciando verso la corrente. Non erano ancora arrivati nella zona più pericolosa, ma uno di loro, purtroppo, non toccava più e ha iniziato a entrare in difficoltà. L’abbiamo immediatamente caricato sulla tavola e portato al sicuro” – ha detto Omar raccontando i fatti.
Per quanto riguarda i due adulti salvati (il padre del bimbo e un altro uomo) Omar ha riferito che “dopo aver messo in sicurezza il bambino con l’aiuto di Stefano, sono tornato indietro: ho raggiunto il il padre e l’ha messo sulla tavola, l’altro uomo si è aggrappato alla sua spalla. Siamo riusciti a riportarli tutti a riva” – ha raccontato commosso Eisa. Proprio di professione svolge quella di bagnino di salvataggio.
Questi episodi ci ricordano come al mare bisogna stare sempre molto attenti, le persone in questione sono state infatti incappate in quella che in gergo tenico viene chiamata corrente di ritorno o di risacca fenomeno marino da molti conosciuto con il più semplice nome, improprio, di “buca”. Si tratta di corrente che si verificano soprattutto in condizioni di mare mosso e che all’occhio esperto sono facilmente individuabili stando semplicemente in spiaggia. Tra le creste di onda in pratica si crea uno spazio dove il mare appare più calmo e proprio quelli sono i punti in cui non si deve mai andare a fare il bagno per nessuna ragione al mondo. Ricordiamo che ignorare le eventuali bandiere rosse poste sulle spiagge equivale a mettere in pericolo la propria vita e anche quella degli assistenti bagnanti e di chiunque cerchi di salvare vite in mare. Oggi a Brindisi e su tutto l’Adriatico meridioanale spira ancora un vento di maestrale sostenuto che in alcuni punti della costa causa onde alte anche un paio di metri a seconsda della costituzione del fondale.