“A morte Bassetti”. E’ la scritta comparsa su un sedile di un autobus ATM di Genova. Qualcuno poi ci ha messo una riga e una W. Alla luce di questi ultimi episodi, l’infettivologo Matteo Bassetti ha deciso di dire basta, stanco di continuare ad assistere a questi attacchi vili e violenti senza che nessuno venga punito.Â
La sua denuncia aveva già fatto scattare un’inchiesta della Polizia postale e delle Comunicazioni della Liguria, che ha portato all’individuazione di gruppi no vax molto attivi su Telegram che, secondo l’accusa, oltre alle minacce, avrebbero organizzato blitz violenti contro istituzioni e servizi pubblici.
Il blitz di stamattinaÂ
Dopo le querele presentate da Matteo Bassetti, a seguito di diversi episodi ai suoi danni, è scattata l’inchiesta, coordinata dalla Procura di Genova, che ha interessato agenti della Digos sparsi da nord a sud Italia. All’alba di oggi, 30 novembre, gli agenti della Digos hanno eseguito persecuzioni nei confronti di 9 persone, ritenute appartenenti a gruppi no vax, tutte accusate di stalking in concorso ai danni di Matteo Bassetti.Â
All’operazione, oltre alla Digos di Genova, hanno preso parte gli uffici competenti della polizia di Milano, Napoli, Avellino, Lecce, Modena, Parma e Trento, con il coordinamento della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione e la collaborazione dei compartimenti di Polizia Postale territorialmente competenti. L’inchiesta ha permesso di identificare, complessivamente, 36 persone, iscritte nel registro degli indagati nel fascicolo della Procura di Genova che ipotizza per loro , a vario titolo, i reati di istigazione a delinquere, atti persecutori, minaccia aggravata, diffamazione e molestie.Â
Cosa è accaduto nei mesi scorsiÂ
Da diversi mesi il direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova è bersaglio di offese e insulti di attivisti contrari al vaccino, tra minacce di morte, inquietanti avvertimenti, aggressioni verbali. La scritta “A morte Bassetti”, eseguita con un pennarello, rende perfettamente l’idea di odio creatosi non solo attorno a Bassetti ma attorno al mondo scientifico, promotore della campagna vaccinale. Quanto è accaduto all’infettivologo è stato tutto un escalation che ha raggiunto il culmine l’estate appena trascorsa, quando il numero del professore è stato diffuso sulla chat di Telegram, piattaforma utilizzata dai no Vax per veicolare anche i loro contenuti piĂą forti.Â