A due giorni dall‘omicidio, avvenuto a Milano, in cui hanno perso la vita Libanny Mejia e il piccolo Leandro, entrambi di originie dominicana, la polizia ha tratto in arresto un uomo molto vicino alla famiglia delle vittime. L’assassino è un salvadoregno, Victor Hugo Menjivar, che dopo un lungo interrogatorio ha confessato di avere ucciso la madre e il bambino. Dalle indagini risulta che l’uomo avesse cercato di instaurare una relazione con la donna, ma che lei aveva sempre rifiutato, poiché considerava Victor solo un amico. All’ennesimo rifuto l’uomo non si è controllato e ha sgozzato la vittima.
L’assassino è sposato ed ha un figlio: inoltre, la moglie era anche amica della vittima e spesso le due famiglie erano insieme con i loro bambini che trascorrevano ore intere a giocare tranquilli. Dalla ricostruzione della tragedia è stato appurato che l’uomo, la sera del delitto, aveva cenato a casa della donna con il figlio, e durante la cena aveva bevuto oltre 20 birre, per cui era piuttosto ubriaco. Approfittando del fatto che il figlio della vittima e il suo bambino giocavano appartati nella stanzetta, l’uomo aveva cercato di indurre la donna ad avere un rapporto sessuale. Al suo rifiuto si era come imbestialito e, annebbiato dall’alcool, l’ha letteralmente sgozzata.
Alle grida della madre, il piccolo Leandro è accorso nella cucina ed ha assistito al delitto. L’uomo, per paura che il bamibno potesse parlare, ha deciso di eliminare anche lui. Il piccolo Leandro aveva solo tre anni e mezzo, e adesso il salvadoregno è accusato di duplice omicidio volontario aggravato da motivi futili e senza fondamento. L’omicido del piccolo è stato commesso per non svelare il primo, ma è chiaro che la sua posizione è peggiorata, e sembra non avere attenuanti. Una vicenda a dir poco inumana, fuori da ogni cognizione di casua, che fa molto riflettere sull’irascibilità che può causare l’alcool e sugli incidenti irreparabili che a volte può provocare.
Inoltre, adesso sarà compito del gip convalidare il fermo e decidere le misure cautelari opportune che spettano in casi come questo. Questa vicenda lascia un po’ l’amaro in bocca nel pensare che la reazione ad un rifiuto possa essere così terribile, talmente violenta da uccidere.