Milano, preside pone il veto sul Ramadan a scuola. Scoppia la bufera

In questi giorni, si sta festeggiando il Ramadam nella comunità islamica e una circolare di un istituto che pone il veto sul digiuno scatena la polemica.

Milano, preside pone il veto sul Ramadan a scuola. Scoppia la bufera

In questi giorni, si sta festeggiando il Ramadam in Italia e nel mondo. Una celebrazione che è cominciata il 13 aprile che porta a un mese di digiuno da osservare dall’alba al tramonto. Ovviamente non tutti sono concordi con questa festa e la preside di un istituto di Milano ha deciso di porre un veto sul digiuno dei bambini scatenando una polemica e la bufera della comunità islamica e delle famiglie musulmane. 

La preside dell’Istituto Comprensivo Ermanno Olmi ha emesso una circolare che afferma quanto segue: “I minori in età scolare sono esentati dal digiuno durante il Ramadan coincidente con la frequenza scolastica” e quindi “la scuola non permette uscite in orario mensa né che gli alunni digiunino a scuola”.

Inevitabilmente, una circolare del genere ha scatenato l’ira della comunità islamica e delle tantissime famiglie che in questo comunicato leggono una sorta di mancanza di rispetto e di sensibilità religiosa verso il loro credo dal momento che non si sentono rispettate. A loro volta, affermano che si tratta di un comunicato che è un “concentrato di aberrazioni sotto il profilo giuridico e delle libertà civili e costituzionali, nonché sotto il profilo dei diritti umani più basilari e sotto quello dottrinale islamico”.

Ovviamente la preside non ci sta e risponde affermando che si tratta di un regolamento in cui non è contemplato il digiuno, come previsto da delle disposizioni che sono state emesse nel lontano 2006. La stessa Preside, ovvero Laura Barbirato afferma che, in un primo momento, si trattava soltanto di casi sporadici per cui bastava un confronto rispettoso, ma poi il fenomeno si è allargato. 

La stessa preside afferma di essere molto preoccupata per i bambini dal momento che, prevedendo la scuola il tempo pieno, i piccoli non possono digiunare per un mese di fila dall’alba al tramonto con conseguenze dannose per la loro salute. La decisione emessa dalla circolare “si basa su quanto prescritto dai testi di riferimento in merito al digiuno, che esentano i minorenni, gli anziani, i malati cronici, i malati psichici, i viaggiatori e le donne in gravidanza”.

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