Milano, nidi sorvegliati per proteggere i bambini

Formazione, informazione e videosorveglianza sono i tre pilastri su cui poggia la prevenzione al fine di tutelare i bambini a casa e a scuola. Il progetto costerà 900 mila euro.

Milano, nidi sorvegliati per proteggere i bambini

Per ora la proposta di tutelare i bambini con videocamere è solo un progetto di legge presentato a Palazzo Pirelli, ma Silvia Piani, assessore regionale alle Politiche per la famiglia e Attilio Fontana, presidente di Regione Lombardia hanno annunciato che già giovedì il progetto approderà in giunta per chiedere lo stanziamento di 450 mila euro per il prossimo anno e la stessa cifra per il 2020. Un terzo della cifra totale, 300 mila euro, sarà destinato alla formazione del personale e delle famiglie, mentre 600mila euro andranno impegnati per l’installazione di videocamere all’interno dei nidi.

L’assessore Piani ha spiegato che con questo progetto non si vuole controllare chi lavora, idea ribadita nelle riunioni con gli operatori, ma “tutelare i bambini”, perché “in questi anni siamo stati abituati a vedere episodi inaccettabili di maltrattamento e anche se isolati vanno contrastati con progetti adeguati“.

La cifra richiesta per l’installazione di sistemi di video sorveglianza è piuttosto elevata rispetto a quella richiesta per la formazione e ha sollevato qualche domanda anche tra i giornalisti. Piani ha ribadito che gli impianti costano, ma di fondo c’è l’idea di proteggerenon di controllare. Il sistema proposto dall’assessore Piani vuole riuscire a “captare gli eventuali segnali di disagio o di maltrattamento“, come scrive ilgiornale.it, situazioni che potrebbero accadere a scuola o in famiglia. ambiti in cui è prevista la formazione e l’informazione.

Una nuova Consulta regionale farà da supporto alla nuova legge, com’è stabilito nella Convenzione ONU del 20 novembre 1989, ha spiegato Piani, questa avrà il compito di suggerire le modalità d’intervento. La Consulta avrà come presidente l’assessore regionale alle Politiche della famiglia e sarà formata dal Garante per l’Infanzia, dal responsabile dei dati di Regione Lombardia, dai vari rappresentanti di Asst, di Ats, di Anci e rappresentanti delle direzioni regionali interessate alle politiche sociali, sociosanitarie di istruzione e di formazione.

Il presidente Fontana ha spiegato che il progetto è piaciuto molto, in particolare alle donne del Consiglio regionale: la prevenzione sembra essere, secondo l’opinione di tutti, la strada giusta. Fontana avrebbe setto anche che “l’uso massiccio della tecnologia per tutelare la sicurezza” sia il benvenuto: “Le persone perbene non hanno nulla da temere dalla videosorveglianza“.

Continua a leggere su Fidelity News