Una famiglia milanese è da pochi giorni ricoverata all’ospedale Fatebenefratelli del capoluogo lombardo per aver subito una intossicazione alimentare per la presenza di una pianta velenosa, la mandragora, in una confezione di spinaci.
I gravi disturbi allo stomaco e all’apparato digerente in generale sono stati avvertiti subito dopo aver pranzato con una copiosa dose di spinaci utilizzata come contorno: questi problemi sono stati riscontrati in maniera del tutto inaspettata da tutti i componenti della famiglia, i quali si sono recati immediatamente all’ospedale per comprendere quale problema li avesse colti all”improvviso. Le analisi hanno immediatamente dato l’esito di un avvelenamento e una ricerca successiva più approfondita ha riscontrato la presenza all’interno dell’apparato digerente di consistenti dosi di foglie di mandragora, una pianta velenosa.
La mandragora è una pianta che gli antichi ritenevano magica, ma che in realtà è velenosa. La mandragora è una pianta che cresce spontanea e che può venire del tutto confusa con gli spinaci, i quali sono del tutto simili nella forma e nelle dimensioni. Oltre a problemi gastrici, ai membri di questa famiglia sono sorti anche effetti di amnesia e di confusione mentale.
La famiglia in questione aveva pranzato con un pacco di spinaci di marca Bonduelle, del peso di 750 grammi e del lotto 15986504-7222 45M63, con data di scadenza 8/2019. Più precisamente, il ministero della salute, per precauzione, ha provveduto al ritiro di tutti i seguenti lotti: 15986504, scadenza: 08/2019; 15986506, scadenza: 08/2019; 15995174, scadenza: 08/2019; 16008520, scadenza: 08/2019. Nessun altro lotto è coinvolto, secondo il ministero e l’azienda stessa, perciò tutti gli altri prodotti Bonduelle sono assolutamente sicuri.
L’azienda Bonduelle afferma che essa non riscontra alcun lotto di spinaci contaminato con la mandragora, ma per precauzione, in concordanza con il ministero della Salute, ha deciso di ritirare i lotti sopra presentati. Bonduelle, infine, dichiara di aver “adottato le misure di sicurezza previste, bloccando la distribuzione, attivando le procedure di richiamo dei prodotti dal mercato e invitando le persone in possesso di una confezione del prodotto menzionato a non consumarlo“.