Un altro incredibile caso di malasanità si verifica nel nostro paese: una donna 40enne di Vicenza ha scoperto dalle analisi eseguite per un controllo di essere stata operata alla costola sbagliata. La donna ha subito un intervento dopo che l’istituto dei tumori di Milano le aveva diagnosticato un tumore alle ossa, e durante il quale doveva essere asportato un pezzo di costola per esaminarla ed eseguire la biopsia, che avrebbe consentito di accertare la gravità delle sue condizioni.
Qualche tempo dopo l’intervento la donna ha eseguito in un altro ospedale un controllo di routine, fatto semplicemente per accertare le sue condizioni di salute. La signora non poteva certo immaginare l’incredibile scoperta che le avrebbe portato questo innocuo controllo: infatti, il radiologo che ha eseguito gli esami si è accorto subito dell’errore dell’intervento, e ha rivelato alla donna che l’operazione era stata fatta nella costola sbagliata, e in più il chirurgo le aveva asportato un frammento di quella sana. Da qui è scattata la denuncia, ma al momento della ricerca per risalire alla dinamica dell’intervento il referto scompare dalla cartella dell’ospedale.
Le indagini proseguono, e si sta cercando di capire se si tratta di una sparizione dovuta ad un fascicolo mal riposto oppure se si tratta di un occultamento di prove. L’accusa per il chirurgo che ha operato la donna è di lesioni colpose, per aver eseguito un intervento nella parte sbagliata e aver compromesso la parte sana. Le indagini non si fermano, e i magistrati ci vogliono vedere chiaro, per cui l’inchiesta non è solo a carico del chirurgo ma si è estesa anche alla direzione dell’ospedale, perché al controllo mancano anche alcuni vetrini indispensabili per eseguire qualsiasi tipo di esame.
La direzione dell’ospedale dovrà rispondere della scomparsa di questi due elementi, o perlomeno giustificare la presenza di essi in luoghi non compatibili, poiché sia il referto sia i vetrini devono pur essere in qualche posto. A meno che il referto e i vetrini non rivelino qualche situazione particolare e una scomoda verità, che possono compromettere la carriera di qualcuno nell’ambito ospedaliero. E’ inammissibile che un chirugo possa operare compromettendo la salute di una persona, e non è tollerabile che continui ad esercitare la professione medica.