Milano, l’occhio delle telecamere sull’assassino di Villa Litta

Proseguono a ritmo serrato le indagini sull'omicidio di Villa Litta, a Milano, dove ha trovato la morte la signora Marilena Negri, di 67 anni. La vittima è stata aggredita e accoltellata alla gola mentre, di prima mattina, portava a spasso il suo cagnolino.

Milano, l’occhio delle telecamere sull’assassino di Villa Litta

Erano circa le 7:30 della mattina di giovedì, quando un passante ha rivenuto il cadavere di Marilena Negri, all’interno di Villa Litta, il parco nel quartiere di Affori, a Milano. La donna, vedova 67enne, madre di 3 figli, abitava a poca distanza dal luogo del ritrovamento ed era uscita, pare intorno alle 7:00, per la quotidiana passeggiata con il suo cagnolino.

Da un primo esame, sembra che sia stata aggredita alle spalle, e uccisa con un’unica coltellata alla gola, che non le ha lasciato scampo, solo pochi minuti prima del ritrovamento. Non sono finora stati evidenziati segni di un tentativo di difesa da parte della vittima.

Accanto al cadavere, è stata rinvenuta la borsetta della donna, con le sole chiavi di casa e dei sacchetti igienici per il cane, ma non è certo che avesse portato con sé altri oggetti personali o valori. Secondo la figlia, mancherebbe la catenina d’oro che la madre portava abitualmente, e potrebbe essere stato proprio il furto della medesima il movente di questo efferato delitto.

L’aggressione è avvenuta in un vialetto centrale del parco, in un punto aperto e poco protetto dalla vegetazione. Gli inquirenti stanno analizzando i filmati delle diverse telecamere di sorveglianza disseminate intorno e dento al parco, una delle quali è attiva proprio a pochi passi dal punto in cui è avvenuto il crimine. Dalle prime notizie si apprende che non sia stato colto il volto, ma solo la sagoma, dell’assassino, che – probabilmente – aveva già colpito in zona.

Nei giorni scorsi, infatti, la zona è stata teatro di altre due aggressioni che, per modalità, lasciano pensare a uno stesso autore. In Via Fermi, una giovane mamma è stata aggredita mentre spingeva la carrozzina della figlioletta di pochi mesi. La donna è stata aggredita alle spalle, le è stato puntato un coltello alla gola, e le è stato intimato di consegnare soldi e cellulare, da un uomo che, come ha poi dichiarato, parlava con accento dell’Est Europa.

Solo pochi giorni prima, una ragazza peruviana di 21 anni era stata assalita con un coltello, nei pressi dell’uscita dell’ospedale di Niguarda. La ragazza è stata rapinata di soldi e cellulare, ma la sua terribile disavventura è proseguita con un brutale stupro, dopo essere stata trascinata in un angolo nascosto. Anche il suo aggressore aveva un accento dell’Est.

Le forze dell’ordine stanno setacciando la zona, ampliando le ricerche verso l’estrema periferia nord, per individuare e bloccare il presunto autore di questi crimini, che sta seminando paura e sconcerto nel quartiere. Al momento, si sa che era stato operato un fermo ma, dagli accertamenti, sembra che l’uomo non sia ricollegabile ai fatti di Affori, e le indagini proseguono incessanti.

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