Milano, la storia di Marco: l’uomo che vive in un camper a Magenta

Si tratta di un uomo di 62 anni che da alcuni mesi vive nel parcheggio del cimitero all'interno di un camper. La sua vicenda è conosciuta anche dai carabinieri e dalla Polizia Locale, Marco ha sempre il sorriso dipinto sul volto.

Milano, la storia di Marco: l’uomo che vive in un camper a Magenta

Quella che arriva dalla provincia di Milano, e precisamente da Magenta, è una notizia davvero commovente, e che ci fa capire quanta forza di volontà abbiano alcune persone. Da qualche mese il 62enne Marco vive infatti in un camper all’interno del parcheggio del cimitero della cittadina lombarda. Gli abitanti hanno notato quel camper sempre parcheggiato e la storia del 62enne è anche conosciuta dai carabinieri del posto e dalla Poliza Locale. 

Lui non dà mai fastidio a nessuno, la sua presenza nel parcheggio è discreta, ma nonostante le grandi difficoltà personali, Marco ha sempre il sorriso stampato sul volto. Una vicenda complicata, la sua. Da cinque anni fino ad oggi per lui la fortuna ha girato nel verso sbagliato e la sua vita è andata pian piano a rotoli. Prima di prendere il camper viveva in un’auto. La sua storia è stata raccontata anche da Ticino Notizie. Marco viveva giorno dopo giorno ed era arrivato a mettere da parte circa 5.000 euro. Poi però ad agosto è successo qualcosa che lo ha mandato nuovamente sul lastrico. 

La truffa telefonica

Nel mese di agosto Marco viene raggiunto da una telefonata, che poi si rivelerà una truffa telefonica. Da quel momento ha dovuto ricominciare da zero. “Per l’ennesima volta ho dovuto ricominciare tutto da capo ho usato questo vecchio camper e mi sono sistemato qua. Il mezzo è malconcio, ma viaggia abbastanza bene. Sono da solo, non mi serve molto. Ho tutto per vivere, ma soprattutto non ho mai perso la speranza” – così ha detto Marco a Ticino Notizie. 

I volontari di “Non solo pane”, un refettorio poco distante dal cimitero, forniscono a Marco ogni sera la cena. Lui, il venerdì, mette anche un pò di cibo da parte visto che sabato e domenica il refettorio è chiuso. Ed è proprio il 62enne a raccontare quale sia la situazione al refettorio, dove si recano molte persone, anche italiani, che vivono situazioni economiche e personali difficili

 “Basta un attimo per cadere in disgrazia. È successo anche a persone che avevano casa e lavoro e che mai avrebbero pensato di trovarsi sul lastrico. Purtroppo al refettorio si incontra anche qualche scroccone che, pur non avendo necessità, entra per prendere il pasto e si dovrebbe solo vergognare” – così ha spiegato Marco. L’uomo ha dichiarato che se dovessero chiamarlo per un lavoro lui partirebbe subito. Tra qualche giorni gli arriverà anche il sussidio di disoccupazione. Durante l’intervista con i cronisti Marco ha parlato del periodo del Covid, affermando che il virus forse ha colpito anche lui, “ma non posso saperlo”.

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