L’Italia scende in piazza in tutte le città, in occasione del 70° anniversario della liberazione dal nazifascismo, durante il quale si sono registrati diversi momenti di tensione. In particolare, balza agli onori della cronaca il corteo di Milano: tra i Bella Ciao e i Fischia il Vento inneggiati dai manifestanti, con le istituzioni che guidavano il corteo, vi sono stati alcuni episodi spiacevoli quando al corteo si è unita la Brigata Ebraica, che è stata fischiata e insultata da alcuni esponenti della sinistra antagonista. Il presidente dell’associazione Amici di Israele, Eyal Mizrahi, ha detto: “Abbiamo deciso di togliere le bandiere dello Stato di Israele per evitare inutili tensioni, anche se storicamente abbiamo sempre sfilato sventolando questa bandiera”.
Purtroppo, infatti, vi sono stati diversi momenti di tensione per le urla di alcuni manifestanti, rivolte verso le associazioni di ex deportati dei campi di concentramento: “Via i sionisti dal corteo“, avrebbero urlato alcuni di questi manifestanti che, comunque, erano una sparuta minoranza. “E’ una vergogna!”, commentano altri manifestanti, in aperto dissenso con la posizione delle frange più estremiste del corteo. Fortunatamente, però, non c’è stato alcun contatto fisico tra le frange più estremiste e i gruppi di ex deportati. Le posizioni di questi manifestanti, infatti, sono aperto dissenso con lo Stato di Israele, a causa della cosiddetta ‘questione palestinese‘, a cui storicamente i centri sociali e la sinistra in genere ha dimostrato di essere solidale: posizioni anti-sioniste, attenzione, mai anti-semite.
Oltre a questo episodio, comunque, il corteo di Milano si è distinto anche per la sfilata di un carro allegorico su cui erano state allestite delle caricature del premier Matteo Renzi e del segretario federale della Lega Matteo Salvini, oltre a slogan contro il razzismo, l’austerità e le politiche sociali, oltre ovviamente ai cori inneggianti i valori della Resistenza e della democrazia.