La recente inchiesta sulla Gintoneria, locale milanese noto per la sua clientela esclusiva e i prezzi esorbitanti, ha portato alla luce uno dei più inquietanti scandali della Milano da bere. L’indagine condotta dalla Guardia di Finanza ha rivelato un mondo di escort e cocaina, alimentato dal desiderio di denaro facile e dal lusso sfrenato che ha fatto da sfondo alle serate di tanti frequentatori.
Secondo quanto riportato da Affaritaliani.it, alcuni clienti hanno raccontato come la realtà della Gintoneria sia esattamente quella che si vede sui social: un ambiente “kitsch“, più da night club che da lounge esclusiva, dove l’unica cosa che conta è il denaro e le prestazioni sessuali. Ma cosa succede dietro le porte di questo locale? Il racconto di Fabrizio, un broker milanese, svela l’inquietante verità. “Appena entri, le ragazze ti si avvicinano per proporsi. Erano lì per quello, e nient’altro”, dice.
Il luogo è noto per le esc*rt che offrivano i loro servizi a prezzi astronomici e per la facilità con cui veniva distribuita la dr*ga. I clienti raccontano che il locale aveva prezzi proibitivi e che la qualità dei servizi offerti non faceva certo rimpiangere gli importi elevati. Le esc*rt venivano selezionate con attenzione e le tariffe erano da “cinque stelle“, con un rapporto completo che poteva costare anche 500 euro. Tuttavia, c’era un altro aspetto che rendeva la Gintoneria ancora più esclusiva: l’accesso alla “Malmaison”, una dependance privata dove i clienti pagavano almeno 5.000 euro per un pacchetto che includeva donne, champagne e cocaina.
Ahmed, un giovane italiano di origini marocchine, conferma: “Le ragazze avevano tariffe da 5 stelle su EscortAdvisor, e questo per restare molto bassi.” Per non parlare del traffico di c*caina, che non veniva nascosto come in altri locali ma veniva distribuito alla luce del sole, con una rete di spacciatori che operava all’interno del locale.
Alberto, un imprenditore milanese, definisce la Gintoneria una “cafonata“. Secondo lui, il locale rappresentava il peggio della Milano da bere degli anni Ottanta: un ambiente da “bauscia“, pieno di “cafoni e cocainomani“. Bottiglie di champagne venivano sciabolate senza scrupoli, e i figli di papà e i nuovi ricchi si sentivano intoccabili. “Dopo un’ora sono fuggito via“, racconta.
I costi proibitivi non erano solo legati al prezzo delle esc*rt, ma anche a quello delle consumazioni. Kevin, un parrucchiere poco più che ventenne, racconta di aver pagato un gin tonic oltre 20 euro. “Ero andato presto, per evitare il caos, ma dopo un quarto d’ora ero già scappato. È un posto dove ti fanno sentire fuori luogo“.
Nel corso delle indagini, è emerso che tra i clienti della Gintoneria, comprensiva anche di un servizio di “delivery“, c’erano anche personaggi appartenenti alle forze dell’ordine e politici di alto rango. Le indagini hanno rivelato che i profitti generati dal locale venivano riciclati, con un totale di 900.000 euro sequestrati dalla Guardia di Finanza come provento dell’auto-riciclaggio. Stefania Nobile, figlia della famosa televenditrice Wanna Marchi, e il suo ex compagno, Davide Lacerenza, sono stati arrestati insieme a un loro collaboratore. I tre sono accusati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, detenzione e spaccio di stupefacenti, nonché autoriciclaggio. Non solo, ma la Gintoneria è stata sequestrata insieme ai beni dei coinvolti, compreso il denaro ottenuto dalle attività illecite.