Milano, cresce il focolaio Covid scoppiato alla palestra: 14 positivi, 5 alla variante indiana

In totale sono stati riscontrati 14 casi di contagio da Covid-19. Si tratta soprattutto di persone giovani, nessuno di loro risulta ricoverato in ospedale. La palestra resterà chiusa per una settimana, tra gli esperti c'è preoccupazione per l'autunno.

Milano, cresce il focolaio Covid scoppiato alla palestra: 14 positivi, 5 alla variante indiana

Si è allargato ancora di più il focolaio di Covid-19 scoppiato alla palestra “Virgin Active” di Milano, dove negli scorsi giorni alcuni clienti sono stati trovati positivi al coronavirus Sars-CoV-2. Al momento il numero dei contagiati è 14, ma non si esclude che tale numero possa crescere ancora. Nel frattempo è cominciato il sequenziamento dei tamponi: da qui è risultato che 5 persone sono positive alla variante “Delta” del coronavirus, ovvero quella “indiana”. Tutte le persone trovate positive si trovano in isolamento presso le loro abitazioni. Nessuno di loro risulta ricoverato in ospedale. 

La palestra ha dichirato che rimarrà chiusa per una settimana in via del tutto precauzionale. Tutte le sale dell’attività sono state sanificate secondo la vigente normativa anti pandemia. Adesso si aspettano i risultati dei tamponi che verranno analizzati, questo in modo da verificare eventuali altri positivi alla variante “Delta”. Dei 14 positivi, nove sono ancora in fase di analisi da parte dei laboratori. Nel frattempo l’Ats sta effettuando tutte le procedure di contact tracing necessarie a rintracciare i contatti stretti delle persone contagiate. 

Massimo Galli: “Stanno identificando i casi”

L’emittente SkyTg24 ha intervistato nelle scorse ore il professor Massimo Galli, direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell’ospedale Sacco di Milano. “Stanno identificando i casi e la loro limitata numerosità è tale da permetterlo, a questo punto, un tracciamento. Sempre che i nostri sistemi territoriali, a livello nazionale, riescano a funzionare in proposito. Cosa che mi auguro” – così si espresso l’infettivologo circa la circolazione delle variante “Delta” del coronavirus. Tra gli esperti c’è comunque una certa preoccupazione per quanto riguarda il prossimo autunno, quando è possibile che le nuove varianti del Covid possano diffondersi tra la popolazione. Per questo ci si augura che per quel periodo la maggior parte delle persone siano vaccinate contro il Covid con la doppia dose. 

Intanto prosegue spedita la campagna vaccinale, e nella giornata di ieri in Lombardia sono partite le vaccinazioni cosiddette “eterologhe”, cioè quelle effettuate con un farmaco diverso su chi ha ricevuto già la prima dose del vaccino a vettore virale di AstraZeneca. “17.733 cittadini riceveranno il richiamo con un vaccino mRna, Pfizer o Moderna, ed entro lunedì verranno recuperate tutte le 42mila somministrazioni sospese tra il 12 e il 16 giugno” – così recita una nota stampa inviata dall’Assessorato al Welfare lombardo presieduto da Letizia Moratti.

Nei mesi scorsi anche alcuni giovani hanno ricevuto il vaccino prodotto da AstraZeneca, per cui anche a costoro sarà praticata la vaccinazione eterologa. Il siero anglo-svedese infatti da ora in poi non potrà essere somministrato a persone under 60. Nei centri di vaccinazione molte persone hanno espresso preoccupazione per questo “mix vaccinale”, ma la Regione Lombardia ha ricevuto rassicurazioni anche dalla stessa Aifa. 

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