Guidava con la patente revocata il 75enne che nella giornata di ieri ha investito un bambino nel Parco Lago, a Paderno Dugnano, cittadina dell’hinterland milanese. Il piccolo, di 3 anni, stava tranquillamente giocando nell’area verde, lì dove il transito dei veicoli è assolutamente vietato. All’improvviso, il mezzo, per cause ancora tutte in corso di accertamento, è piombato da un sentiero cadendo giù e colpendo proprio il bimbo. L’auto guidata dall’anziano sarebbe stata posta anche sotto sequestro, per cui non poteva circolare.
Inizialmente si pensava che l’anziano guidasse senza patente, in quanto mai conseguita, ma questa circostanza è stata smentita dalla Procura di Monza, che ha specificato di come al 75enne la patente fosse stata revocata. Il conducente dell’auto, già conosciuto alle forze dell’ordine, si trova ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale Niguarda di Milano. Il bambino, invece, lotta tra la vita e la morte all’ospedale di Bergamo.
I medici: “Condizioni delicatissime”
Secondo i sanitari dell’ospedale di Bergamo, che stanno seguendo il bambino, le condizioni di quest’ultimo sono molto delicate. Già nei momenti immediatamente successivi all’incidente ha avuto un arresto cardiaco, a cui ne è seguito un altro nel corso della serata di ieri. Al momento i medici non si pronunciano per quanto concerne la sua prognosi.
Il pensionato, visto che aveva già ricevuto la revoca della patente e il sequestro dell’auto, dovrà rispondere, per il momento, di lesioni gravissime. Parco Lago è un’oasi naturalistica alle porte di Milano, che colpisce soprattutto per la sua posizione, ricava all’interno di una cava. I sentieri dell’area sono assolutamente vietati ad ogni mezzo.
Il tratto imboccato dall’uomo con l’auto era molto scosceso. Nelle prossime ore si potranno conoscere sicuramente ulteriori particolari su quanto avvenuto a Paderno Dugnano nella giornata di ieri, Festa della Repubblica. A breve i medici dovrebbero emettere anche un altro bollettino medico per informare delle condizioni del bimbo (ricoverato in terapia intensiva) e dell’autista dell’auto.