Milano, caso Genovese: la 18enne abusata è invalida al 40%. Chiesto oltre un milione di euro di danni

La ragazza, oggi 19enne, è rimasta invalida al 40%, riportando seri danni fisici e psicologici dopo le presunte violenze subite dall'imprenditore del digitale, Alberto Genovese. L'imprenditore dovrà rispondere di accuse gravissime.

Milano, caso Genovese: la 18enne abusata è invalida al 40%. Chiesto oltre un milione di euro di danni

Continua a far discutere l’opinione pubblica il caso di Alberto Genovese, l’imprenditore del mondo digitale arrestato lo scorso anno con l’accusa di aver violentato e drogato una ragazza presso la “Terrazza Sentimento” di Milano, dove lui viveva. Le indagini sono partite subito, precisamente nella notte tra il 10 e l’11 ottobre 2020, quando una 18enne venne trovata seminuda dalla Polizia di Stato. Fu proprio lei a raccontare ciò che era successo, portando quindi all’arresto dell’imprenditore.

Lo stesso Genovese, a stretto giro, fu poi accusato di un’altra violenza sessuale commessa in danno di una 23enne a Ibiza. Per quest’altro episodio sarebbe accusata, in concorso, anche la ex di Genovese. Nella giornata di ieri si è tenuta un’udienza che è servita per la costituzione delle parti civili durante il processo penale che adesso l’imprenditore dovrà affrontare. Deve rispondere delle accuse di violenza sessuale, violenza sessuale di gruppo e cessione di stupefacenti.

Un milione e mezzo di risarcimento

L’avvocato della giovane, il legale Luigi Liguori, ha delineato precisamente tutto il quadro di salute e psicologico in cui si trova la sua assistita, chiedendo un milione e mezzo di risarcimento danni all’imprenditore Alberto Genovese, in quanto la giovane è rimasta invalida al 40%. I legali dell’imprenditore avranno tempo fino al prossimo gennaio per raggiungere un accordo con le parti, circostanza che potrebbe servire per chiedere una riduzione dell’eventuale pena in caso di condanna.

I legali dell’imprenditore dovranno scegliere se far giudicare il loro assistito con il rito abbreviato o con quello ordinario. Con l’ordinario, in caso di condanna, Genovese beneficerebbe dello sconto di un terzo della pena. L’imprenditore ha trascorso diversi mesi in carcere, mentre adesso si trova ai domiciliari, all’interno di una clinica di Varese, dove si sta disintossicando dagli stupefacenti.

L’udienza preliminare è fissata al 28 gennaio prossimo davanti al giudice Chiara Valori. Negli scorsi giorni la stampa nazionale riportò alcune dichiarazioni rese dallo stesso Genovese in alcune chat, in cui egli si dichiarava “un porco pedofilo”, con un range di ragazze che andava dai 16 ai 20 anni.

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