Sono 4.243 le persone soccorse solamente nella giornata di ieri 29 maggio al largo delle coste libiche. In tutto 9 barconi e 13 gommoni strabordanti di donne, bambini ma soprattutto uomini, con quegli occhi pieni di paura e speranza che ormai ci stiamo abituando a vedere ogni giorno alla televisione. Le operazioni di salvataggio portate a termine nella giornata di ieri, coordinate dal Centro Nazionale della Guardia Costiera, sono state in totale 22. Alla Guardia Costiera si sono affiancate anche la Guardia di Finanza, la Marina Militare italiana, la Marina tedesca, quella irlandese, quella belga e altre unità navali e mercantili inquadrati nel dispositivo Triton e dirottati in direzione dei gommoni e dei barconi in difficoltà.
Come è stato comunicato dalla Guardia Costiera Nazionale “le richieste d’aiuto, effettuate da telefoni satellitari, sono arrivate già nel corso della notte“, quella tra il 28 e il 29 maggio. Tra le richieste d’aiuto inviate tramite telefoni satellitari c’era anche quella di un gommone che è stato raggiunto dalla nave “Fenice” della Marina militare, la quale ha portato in salvo 217 migranti presenti a bordo. Sul gommone sono stati trovati anche 17 corpi di persone senza vita, morte probabilmente di stenti o schiacciate dagli altri nel tentativo disperato di conquistarsi un posto in questo viaggio della speranza verso un’altrettanta sperata salvezza.
Una nave britannica, invece, ha portato in salvo altre 369 persone che viaggiavano su un barcone al largo della Libia, mentre la marina del Belgio, in collaborazione con le autorità italiane, quelle maltesi e l’agenzia Frontex ha tratto in salvo altri migranti a bordo di un barcone. La barca, carica di migranti, aveva avuto un’avaria al motore ed era andata alla deriva. Il numero da record di migranti soccorsi nella giornata di ieri è il perfetto indicatore di quanto la situazione degli sbarchi sia grave e necessiti di soluzioni sempre più urgenti, efficaci ed efficienti.