ROMA: Il medico che aveva contratto il letale virus dell’Ebola, sta meglio. I bollettini che sono stati rilasciati dalla equipe dell’ospedale “Spallanzani” di Roma parlano di un graduale miglioramento nelle condizioni di Fabrizio. Sono giorni che ormai ha lasciato la terapia intensiva, dove ha combattuto la sua battaglia più dura e dove i test avevano rilevato ben 80 milioni di repliche del virus all’interno del suo corpo.
Il volontario di Emergency ormai può tirare, si spera, un sospiro di sollievo in quanto le alti febbri a 40, il vomito e la diarrea sono diventati un ricordo più che dei sintomi attuali. Il bollettino recita che il Paziente “Ebola numero1” dall’11 dicembre non ha più febbre, respira spontaneamente ed è libero da supporti ventilatori. Inoltre, viene riferito che interagisce positivamente con gli operatori e risponde alle domande.
Da domenica, si sottolinea, ha pure recuperato una buona autonomia anche se la prognosi è volutamente tenuta riservata, in quanto si sa ancora poco di questo virus così letale. Tuttavia chi ha richiesto di mettersi in contatto con lui telefonicamente, lo staff ha sempre risposto di no, e pare che questo sia stato negato pure al Presidente della Repubblica Napolitano.
La motivazione di tale decisione è stata indicata data la debolezza che ancora prova, per la massiccia quantità di medicinali somministratogli e per la debilitazione che questa malattia porta al corpo umano e alla mente. Tuttavia la task force di medici ed infermieri dell’ospedale “Spallanzani” ci tiene a sottolineare che fanno di tutto per mantenerlo con il morale alto, cosa che dona un recupero più veloce al corpo.
L’unica cosa che si sa di certo, comunicato da parte dello staff, è la volontà del paziente di voler riabbracciare al più presto possibile i suoi cari, in particolare le sue figlie e sua moglie, si spera forse dopo l’Epifania.