Michele Misseri torna libero e non cambia la sua versione: "sono io il colpevole"

Grazie agli sconti di pena, Michele Misseri -condannato per l'occultamento dei resti di Sarah Scazzi- torna ad Avetrana, il paese nelle campagne di Taranto dove è accaduto il fatto. Per i magistrati la confessione non è attendibile ma le accuse ai familiari si.

Michele Misseri torna libero e non cambia la sua versione: "sono io il colpevole"

Michele Misseri festeggerà il suo 70esimo compleanno da uomo libero. Dall’11 Febbraio potrà tornare nella sua casa di Avetrana, il paese in provincia di Taranto, dove scomparve -il 26 Agosto 2010- la nipote 15enne, Sarah Scazzi. Ed è proprio qui, nel garage dell’abitazione, che Sabrina Misseri e Cosima Serrano -figlia e moglie di Michele- tolsero la vita a Sarah.

Le due donne sono state condannate all’ergastolo. Secondo le sentenze, spinte da rivalità sentimentali e dissapori tra le due cugine. Michele Misseri ha scontato sette, degli otto anni di reclusione per l’occultamento del corpo della nipote. L’uomo ha beneficiato della riduzione di pena per buona condotta, associata alla norma “svuotacarceri”.

I compaesani di Misseri, sono pronti ad accoglierlo con serenità, da quanto emerge nelle testimonianza raccolte dai giornalisti. Ha espiato il suo debito con la giustizia, è giusto che si possa rifare una vita. “Mi sentivo più libero dentro, fuori invece mi sento incarcerato”, sono le parole che Misseri ha riferito al suo legale. L’uomo non è rientrato nella sua abitazione, per qualche giorno alloggerà presso un amico.

La vicenda ha ancora dei contorni oscuri, dovuti proprio alle controverse testimonianze dello zio Michele, che prima si auto accusò del delitto, facendo ritrovare -la notte del 6 Ottobre 2010- il corpo di Sarah, in una cisterna interrata quasi colma d’acqua nel mezzo di uliveti limitrofi ad un vecchio rudere della famiglia Misseri, Successivamente cambiò la propria versione, coinvolgendo la figlia Sabrina che venne arrestata dieci giorni dopo. Mentre la moglie Cosima, venne arrestata nel Maggio 2011. Da allora Michele Misseri tornò alla prima versione, confessando la sua responsabilità per il delitto. Ma non venne più creduto. 

Durante la detenzione nel carcere di Lecce, Misseri ha scritto moltissime lettere a Sabrina e Cosima detenute nel carcere di Taranto, a pochi chilometri da lui, senza mai ottenere una risposta. Missive in cui ribadiva la sua colpevolezza, lascinadosi andare a pagine di vita vissuta come detenuto

Perchè Misseri è ritenuto attendibile, quando accusa Sabrina e non come reo confesso? Secondo l’avvocato Nicodemo Gentile -che rappresenta la famiglia Scazzi- le ritrattazioni dell’uomo sono inverosimili. Misseri non può essere responsabile del decesso di Sarah, visto che non è mai stato in grado di indicare l’arma del delitto e dove sia stata nascosta. Un quadro paradossale un uomo che sta tornando libero, sostiene di essere un assassino mentre due donne, condannate all’ergastolo, continuano a proclamarsi innocenti.

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