Nella mattinata di ieri un boato assordante e il tremore del suolo ha spaventato le popolazioni dei quartieri di Santa Fè, in Argentina.
Secondo quanto riportato dal giornale argentino ‘La Nacion”, l’esplosione sarebbe stata percepita nelle cittadine di Cañada de Gómez, San Martín de las Escobas, Sastre, María Susana, El Trébol, Montes de Oca y Las Parejas, alle 9,45, ora locale.
Le persone sono corse fuori da casa dopo aver sentito il rumore di una forte esplosione e i vetri tremare, i centralini dell’istituto sismologico sono stati presi d’assalto e sono stati chiamati i vigili del fuoco, ma in realtà non ci sono state segnalazioni di danni o di persone ferite.
Marcos Escajadillo, capo della protezione civile, ha dichiarato che dalle testimonianze si può sicuramente parlare di un meteorite, ma dall’ufficio delle attività spaziali, non emerge nessuna notizia su eventuali cadute. Ha, poi, aggiunto che sono state, comunque, attivate tutte le procedure di emergenza e che le indagini andranno avanti per qualche giorno.
Anche Jorge Coghlan, direttore dell’Osservatorio astronomico di Santa Fè, ha dichiarato alla stampa che a suo giudizio potrebbe esser stato “materiale interplanetario, una meteora, che si è poi disintegrata nel momento del suo ingresso nell’atmosfera, causando la vibrazione.” Questo dovrebbe essere accaduto a 60 chilometri di altezza ed il tremore è stato avvertito in un raggio di circa 40 chilometri.
La NASA aveva annunciato che tra la giornata di lunedì e martedì, l’asteroide 2000 EM26 avrebbe sfiorato il nostro pianeta; ma gli specialisti ritengono non si tratti dello stesso evento.
Il fatto è stato paragonato a ciò che accadde in Russia, nel 2012, quando una pioggia di meteoriti cadde a 1500 km da Mosca provocando il ferimento di oltre 400 persone. L’evento si verificò poco prima dell’allora imminente passaggio dell’asteroide 2012 DA14 e si polemizzò sul loro collegamento e sul fatto che nessuna agenzia spaziale fosse stata in grado di prevedere l’impatto e le sue conseguenze.
Lo studioso di meccanica dei corpi celesti all’Università di Pisa, Andrea Milani, spiegò che le immagini della pioggia di meteoriti mostravano “una scia caratteristica dell’impatto di un asteroide”, e aggiunse: “È quindi probabile che a causare la pioggia di meteoriti sia stato l’impatto di un asteroide, naturalmente diverso da 2012 DA14 e probabilmente più piccolo di questo”.