Una tranquilla passeggiata con la propria cagnolina si è trasformata in una scena da brividi per una residente della Gazzera, a Mestre. Nella serata di domenica 1 giugno, intorno alle 19, la donna si trovava nei pressi del boschetto del rio Cimetto quando l’insistenza del suo animale, particolarmente agitato e attratto da una zona appartata tra la vegetazione, l’ha spinta ad avvicinarsi.
In quel momento ha scoperto, nascosto tra gli alberi, un corpo privo di vita in avanzato stato di decomposizione. La scoperta ha subito fatto scattare l’intervento delle forze dell’ordine, che hanno delimitato l’area e proceduto con i rilievi.
Dai primi esami condotti sul posto è emerso che la persona ritrovata era passata a miglior vita da diversi giorni, probabilmente da circa una settimana. Tuttavia, l’identificazione del corpo si è rivelata estremamente complessa a causa delle condizioni in cui è stato ritrovato.
Nessun documento, oggetto personale o segno distintivo è stato rinvenuto accanto al corpo, rendendo per ora impossibile risalire a un nome, un’età o una provenienza. Gli investigatori stanno vagliando ogni possibile scenario: tra le ipotesi prese in esame vi sono un gesto volontario, una possibile overdose o un malore improvviso.
Tuttavia, le autorità non escludono nemmeno che la persona possa essere stata vittima di un evento accidentale. Si indaga anche sul perché il corpo sia rimasto tanto a lungo inosservato in un’area che, pur essendo appartata, è comunque soggetta a manutenzione da parte dei giardinieri. Questo dettaglio ha spinto gli inquirenti a ipotizzare che il luogo scelto fosse particolarmente isolato e poco visibile, spesso frequentato da persone senza fissa dimora.
Tra le ipotesi al vaglio, infatti, c’è quella che la persona ritrovata potesse essere un senzatetto che aveva scelto quel punto per trovare un riparo notturno. A complicare ulteriormente il quadro, l’assenza totale di elementi utili all’identificazione o alla ricostruzione degli ultimi momenti di vita.