Messina si prepara ai funerali di Viviana e Gioele: lo struggente striscione di Daniele Mondello

Mentre Messina si prepara ai funerali di Viviana e Gioele, che si terranno oggi pomeriggio alle 15 nel Duomo, Daniele Mondello, marito e padre delle vittime, chiede verità e giustizia in uno struggente striscione.

Messina si prepara ai funerali di Viviana e Gioele: lo struggente striscione di Daniele Mondello

Ormai è questione di poco. Messina si prepara ai funerali della dj 41enne Viviana Parisi e del piccolo Gioele, di soli 4 anni, morti nell’estate dell’anno scorso nella provincia di Messina. 

La cerimonia funebre è stata fissata oggi pomeriggio, nel Duomo, alle ore 15:00, a distanza di 15 mesi dal ritrovamento dei loro corpi nelle campagne di Caronia. I cadaveri di mamma e figlio, rimasti finora in obitorio, saranno salutati oggi, tra il dolore lo strazio dei loro concittadini. 

Lo striscione di Daniele Mondello

Daniele Mondello, marito e padre delle vittime, continua a chiedere “verità e giustizia” per Viviana e Gioele. Per la dj e il figlioletto Mondello ha realizzato uno striscione che ha condiviso anche sul suo profilo Facebook, dal quale in questi mesi ha sempre lanciato i suoi appelli per cercare di scoprire la verità sui due cadaveri ritrovati nelle campagne di Caronia. 

Daniele Mondello ha dichiarato: “All’inizio di questa vicenda il mostro ero io: oggi sappiamo che Viviana, esattamente come mi aveva detto, fosse uscita di casa solo per comprare un paio di scarpe a Gioele. Oggi qualcuno, a Caronia, festeggia ma verità e giustizia sono stelle che nessuna menzogna può oscurare. Sulle responsabilità dei vigili del fuoco, giorno 23 ottobre, ho presentato autonoma denuncia”. 

Per la Procura la dj Parisi, dopo avere avuto un incidente in galleria sull’autostrada Messina-Palermo, si sarebbe allontanata con in braccio il bambino ancora vivo e si sarebbe dirette nei boschi di Caronia. Qui avrebbe ucciso il piccolo e poi si sarebbe gettata dal traliccio dopo la morte di Gioele. 

Per il gip Aliquò né Viviana né Gioele, avrebbero subito aggressioni, umane o animali. Secondo la tesi dei consulenti dei familiari, invece, sia la mamma che il figlio sarebbero morti in una cisterna e poi sarebbero stati estratti da lì e portati via, con le mani o con appositi strumenti da parte di qualche soggetto ignoto. Questa tesi è stata respinta totalmente sia dalla Procura che dal gip. Dopo l’archiviazione dell’inchiesta, disposta dal gip del tribunale di Patti Eugenio Aliquò, i corpi sono stati restituiti ai familiari. 

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