In un fossato alle porte di Iguala, località del Messico, sono stati ritrovati 28 corpi in una fossa comune. I corpi sarebbero, secondo la testimonianza di un uomo arrestato per aver preso parte alla strage, di alcuni studenti scomparsi dopo che si era tenuta una manifestazione. L’uomo ha anche dichiarato che in quel luogo sono stati uccisi 17 dei 50 studenti scomparsi in seguito agli scontri avvenuti con la polizia durante la manifestazione che ha avuto luogo lo scorso 26 settembre. Per il momento gli inquirenti non possono confermare l’identità dei cadaveri perché i corpi bruciati sono quasi irriconoscibili e si sta provvedendo al test del Dna.
La testimonianza dell’uomo non è stata ancora confermata, e il procuratore dello Stato di Guerrero, Inaki Blanco, ha detto: “Finché l’identità dei cadaveri non sarà accertata continueremo le ricerche dei 43 studenti scomparsi”. La fossa comune è stata scoperta sabato sera nel quartiere povero di Pueblo Viejo, ma è stato vietato l’ingresso ai familiari e agli studenti. Numerose le proteste che hanno provocato danni davanti alla residenza del Governatore a Chilpancingo, hanno lanciato bombe molotov e ribaltato un’auto. Alla protesta hanno partecipato circa 2mila persone, che hanno bloccato l’autostrada che collega Città del Messico ad Acapulco per chiedere giustizia. Riguardo agli scontri del 26 settembre e alla scomparsa degli studenti sono stati arrestati 22 poliziotti e altre otto persone.
Gli studenti erano scomparsi lo scorso 26 settembre, quando, durante una protesta della scuola di Aytozinapa ci furono scontri con la polizia e morirono sei persone. Gli agenti hanno sparato contro alcuni bus e anche contro due taxi e un autobus che aveva a bordo una squadra di calcio. Due persone che erano sul bus e una su un taxi sono morte. Fu dopo quegli scontri che scomparvero i 57 studenti, ma 14 sono stati ritrovati il 30 settembre, ne mancano ancora 43. Un’inchiesta è stata avviata dalla Commissione Nazionale messicana per i diritti umani, che ha denunciato sul caso possibili “gravi abusi di diritti umani”, perpetrati anche dalla polizia di Iguala.
Sono al vaglio, secondo le notizie riportate dal procuratore Blanco, alcuni video che mostrano che la polizia ha arrestato numerosi studenti dopo i primi scontri e li ha portati via. Blanco ha riferito che “alcuni elementi della polizia municipale fanno parte del crimine organizzato“.