Vittorio Brumotti da tempo è finito nel mirino degli spacciatori di droga. Il campione di bike trial, che ha deciso di raccontare per Striscia la Notizia quello che avviene nelle piazze di spaccio delle principali città italiane, sta ricevendo numerose minacce di morte da chi, evidentemente, è infastidito dalle sue attività da inquirente non autorizzato.
I suoi servizi, girati con la telecamera e trasmessi in televisione per il programma di Antonio Ricci, gli sono costati più volte aggressioni, violenze, pestaggi, accoltellamenti e diversi ricoveri in ospedale. L’uomo, però, non è sottoposto solo a violenze fisiche ma anche a quelle psicologiche. Da tempo, infatti, riceve sui suoi canali social messaggi di natura intimidatoria per nulla rassicuranti.
Qualche esempio? “Ti ammazzo fro**o”, “Ti taglio le vene delle palle me**a”, “Ti faccio morire dolorosamente”, “Me**a ti taglio la gola se ti prendo. Schifo di uomo, schifo di essere”. “Ti gonfio, fr**io”. “Infame, sbirro dove sei ti apro in due”. Questi sono solo alcune delle missive che riceve e che spinge molti a chiedersi cosa lo spinga a continuare la sua missione senza temere che gli capiti di peggio.
Ma lui va avanti e ha deciso anche di pubblicare sui social i commenti oltraggiosi, inviando il documento alle autorità competenti. Un tentativo estremo per cercare di mettere un freno alle offese. Sempre se di offese possiamo parlare, e non di avvertimenti che provengono da personaggi per nulla raccomandabili che spesso sono arruolati nelle file della criminalità organizzata.
Da quanto il campione di bike trial ha iniziato a documentare con le telecamere le attività illecite di spacciatori e pusher che operano per le vie delle città italiane, le minacce nei suoi confronti si sono moltiplicate. Così come più volte si sono verificati violenti pestaggi che sono avvenuti anche sotto l’occhio vigile delle telecamere e degli attoniti passanti.