Sei mesi di chemioterapia ma in realtà non è malata. Maxi risarcimento ma danni permanenti ai muscoli

Dopo sei mesi di chemioterapia scopre che un tumore lei non l'ha mai avuto. Per lei un maxi risarcimento ma danni permanenti ai muscoli, che la costringono ad utilizzare un bastone per camminare

Sei mesi di chemioterapia ma in realtà non è malata. Maxi risarcimento ma danni permanenti ai muscoli

Per sei mesi si è sottoposta a chemioterapia ma in realtà non era malata. Per lei un maxi risarcimento ma danni permanenti al suo corpo.

Una vicenda che ha dell’incredibile quella di Ann Milne, residente in Scozia, a cui nei 2008 è stato diagnosticato un tumore al fegato in stato terminale tanto che si rendeva necessario iniziare subito la chemioterapia. Una diagnosi terribile quella di questa donna, che all’epoca aveva 56 anni, e che ha sancito l’inizio di un vero e proprio incubo, fatto di dolore, perdita dei capelli, vomito e nausea.

Soltanto parecchio tempo dopo la donna si accorge che in realtà non è mai stata malata. I medici, infatti, hanno scambiato delle lesioni al fegato per dei tumori cancerosi in stadio terminale, tanto che per lei la chemioterapia avrebbe soltanto allontanato l’inevitabile.

Dopo sei mesi di chemioterapia, però, i medici si accorsero che le condizioni di Ann erano rimaste invariate e per questo la sottoposero ad un nuovo check up. “Pensai che volevano dirmi che stavo rispondendo bene al trattamento. Ho cominciato a chiedermi se avessi in qualche modo battuto il cancro ancora una volta, nonostante la diagnosi. Quando il medico mi disse che ero addirittura libera dal cancro, mi sentii totalmente felice. Ma quando aggiunse che il cancro io non lo avevo mai avuto l’esaltazione svanì. Mi disse che i tumori che avevano trovato erano solo lesioni innocue e non cancerose. A quel punto, la felicità si trasformò in rabbia. Mi avevano rubato part della mia vita” racconta Ann.

“Hanno rovinato la mia vita. Io sono stata sempre piena di energia ed ero abituata a fare lunghe passeggiate con la mia famiglia. Mentre ora non riesco a camminare per pochi metri senza stancarmi. Questa storia mi ha invecchiata di 20 anni. Sono disgustata al pensiero di essermi sottoposta alla chemioterapia per una malattia che non ho nemmeno avuto, di aver subito una cura che avrebbe potuto uccidermi. Il peso che ha dovuto sopportare la mia famiglia è stato enorme, non credo che ci sarà mai la possibilità di superare tutto questo: mi era stata data una condanna  a morte” continua la donna, molto arrabbiata per quello che le è successo.

La donna ha ovviamente sporto denuncia ed ottenuto un risarcimento a sei cifre dalla struttura dove la donna si è sottoposta alla cura ma sottolinea che l’organizzazione non le abbia mai chiesto scusa. Un portavoce della NHS Grampian, infatti, si è limitato a dire “Siamo in grado di confermare che la questione è chiusa”.

La donna, però, non può dirsi felice non soltanto nel ricordo della sua disavventura e per il periodo di dolore e disturbi del tutto inutili, ma soprattutto perché quella chemioterapia le ha causato danni permanenti ai muscoli che rendono necessario l’uso di un bastone per camminare.

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