Merano, non li fanno entrare in discoteca perchè di colore

Due ragazzi, Robel e Michael, sono stati bloccati fuori da una discoteca dell'Alto Adige e non gli è stato permesso di entrare. Il motivo del gesto della security del locale, sarebbe stato il colore della pelle dei ragazzi.

Merano, non li fanno entrare in discoteca perchè di colore

Le discoteche sono i luoghi più amati e più bazzicati dai giovani, negli ultimi decenni. Il fine settimana in tantissimi accorrono in questi locali dove si può bere e ballare, passando una serata in allegria e divertimento.

Come molti ragazzi di 19 anni, anche Robel e Michael, avevano piacere di passare un sabato sera in discoteca ma purtroppo non gli è stato permesso. I due ragazzi, di origini etiopi ma residenti nel Meranese, hanno raccontato al quotidiano Alto Adige di questa lo esperienza poco piacevole. 

I ragazzi hanno raccontato, di come quel sabato sera, la security della discoteca non li abbia fatti entrare. Hanno affermato che anche altri ragazzi sono stati lasciati fuori, chi romeno, chi nero, chi albanese, chi di origini napoletane. I due, insistono perchè volevano raggiungere altri amici all’interno del locale e documentano tutto con un video. Chiedono ad un buttafuori che se non è una questione di razzismo di fargli vedere un nero che hanno fatto entrare. Il buttafuori non gli risponde.

Il gestore del locale, afferma che restano fuori solo ragazzi che girano con compagnie poco raccomandabili o che hanno avuto problemi in passato. Questo per respingere l‘accusa di razzismo.

Il governatore altoatesino Arno Kompatscher, condanna questi comportamenti, dice che è inaccettabile ed è senza parole.

I due ragazzi, anche se hanno origini etiopi si sentono italiani. Michael è stato adottato da una famiglia italiana, quando aveva due anni e mezzo. Ora frequenta l’università a Torino. Robel, è arrivato nel nostro paese a sei anni ed è un’amante dello sport che gioca in eccellenza.

Il ragazzo afferma : “Sono sempre stato accolto bene da tutti . Non ho mai subito atti discriminatori: crescendo mi sono accorto che forse si trattava di discriminazione “passiva”, non immediatamente riconoscibile”.

Un comportamento sicuramente da condannare, quello dei gestori del locale. Tutti ricordete nel film la ‘Vita è Bella’, una scena in cui il protanogista deve spiegare al figlio una locandina esposta fuori da un negozio che recitava ‘ vietato l’ingresso ai cani e agli ebrei’. In questo caso la locandina non era affissa e il divieto non era per i cani e gli ebrei ma la situazione mi pare molto simile.

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