Il suo appello sul web, rivolto direttamente al premier Renzi, aveva fatto commuovere e soprattutto riflettere l’Italia intera. Il suo nome è Max Fanelli, ha 54 anni ed è affetto da una delle malattie più terribili che si possano immaginare: la SLA, in uno stadio avanzato. E’ per questo che Max Fanelli aveva chiesto a Matteo Renzi di farla finita, di avere il diritto di scegliere cosa fare della sua vita. Permesso negato: sarebbe stato un precedente troppo importante. E’ ancora sotto gli occhi di tutti il caso di Eluana Englaro, in quello che secondo molti era risultato un accanimento terapeutico senza senso, o ancora come il caso di Piergiorgio Welby, affetto da una grave malattia neurodegenerativa. A quest’ultimo, nella parrocchia dove si sono tenuti i funerali del boss dei Casamonica, il funerale era stato negato, tanto per capire il clima che si respira in Italia.
Al grido di “se vuoi avere il diritto di decidere sulla mia vita prenditi anche la mia malattia. Sì all’eutanasia”, Max Fanelli ha lanciato il suo appello, spiegando anche la sua situazione e i motivi per i quali avrebbe preso questa decisione. Un appello caduto nel vuoto, come detto, e Max Fanelli ha preso una decisione altrettanto ‘forte’: l’uomo, originario di Senigallia, ha deciso di iniziare il suo ‘sciopero delle terapie’, in aperta polemica contro coloro i quali non gli hanno permesso di scegliere di morire.
Ecco un estratto della lettera che spiega la sua decisione: “Mentre passano le settimane, per tutti noi, malati terminali di patologie incurabili e progressive, i disagi psicofisici aumentano e devi riuscire ad adattarti o a sopportare i nuovi dolori, le nuove incapacità. Io ad esempio, rimasto con un solo occhio e l’udito funzionanti ho appena avuto una congiuntivite, ho subìto un’ulteriore semi paralisi della palpebra dello stesso occhio e sono costretto a farmelo inumidire ogni 15 minuti. Per scrivere 3 righe con il pc a controllo oculare, ci ho impiegato anche due ore“.