PESCARA. Un defibrillatore salvavita è stato donato questa mattina, 7 gennaio, all’asilo nido comunale La Conchiglia, grazie all’iniziativa dell’associazione di volontariato “Cromosoma della Felicità”. La donazione è stata fortemente voluta e promossa da Roberta Palmieri, mamma del piccolo Mattia, il bambino di soli 4 anni scomparso prematuramente nel dicembre del 2023 a causa di una cardiopatia congenita diagnosticata già durante la gravidanza. Questa storia di profondo dolore si è trasformata in un messaggio di speranza e altruismo grazie al “Progetto Mattia”, un’iniziativa nata per mantenere vivo il ricordo del piccolo, aiutando altri bambini e sensibilizzando la comunità sull’importanza della prevenzione.
Il significato della donazione
Alla cerimonia di consegna, l’assessore alla pubblica istruzione Valeria Toppetti ha espresso parole di gratitudine per l’iniziativa: “La donazione, insieme a tanti altri atti che la mamma di Mattia sta compiendo, permette a Mattia di continuare a vivere nella nostra città, aiutando gli altri bambini. Si tratta di un dispositivo molto importante perché, nella quotidianità, situazioni di emergenza possono verificarsi e nella scuola la prevenzione è un grande valore.
Il defibrillatore, strumento essenziale per affrontare eventuali arresti cardiaci, è stato collocato nell’asilo nido comunale per garantire un ambiente più sicuro ai piccoli alunni e al personale scolastico. La scelta di questa struttura è stata sostenuta anche da un’altra mamma, che ha preferito rimanere anonima, coprendo l’intera somma necessaria per l’acquisto del dispositivo.
Un lutto che diventa forza
Per Roberta Palmieri, trasformare lo strazio perdita in un gesto concreto è stato un modo per dare un senso a una sofferenza incolmabile. “Il dolore non passa e mio figlio non ce lo darà indietro nessuno,” ha detto con emozione, “ma sapere di poter aiutare gli altri e di costruire qualcosa in sua memoria ce lo fa sentire più presente, più vivo.” Mattia vive ora nel ricordo di questi gesti di altruismo, che sono simboli di resilienza e speranza. Come ha sottolineato Roberta, ogni passo compiuto per migliorare la sicurezza e il benessere degli altri bambini rappresenta una carezza al ricordo di suo figlio, un modo per far sì che la sua breve vita lasci un’impronta indelebile.
Un simbolo di amore e rinascita
Il “Progetto Mattia” non si limita alla donazione di questo dispositivo, ma ambisce a sensibilizzare l’intera comunità sull’importanza della prevenzione e del pronto intervento, specialmente nei luoghi dedicati ai più piccoli. Questo gesto, che unisce dolore e speranza, è un segno tangibile di come anche dalla sofferenza possano nascere amore e condivisione. Il ricordo di Mattia, custodito nell’ambra di gesti così profondi, diventa un faro di luce per chiunque abbia vissuto una perdita e un invito a trasformare il dolore in un’eredità di bene.