Marta Ohryzko deceduta dopo ore di agonia, il compagno sapeva ma non ha aiutato

Marta Maria Ohryzko, una donna di 32 anni, è stata trovata senza vita in una scarpata a Ischia, vicino alla roulotte dove viveva con il compagno. Le indagini hanno rivelato che Marta aveva ripetutamente chiesto aiuto al compagno tramite messaggi e chiamate.

Marta Ohryzko deceduta dopo ore di agonia, il compagno sapeva ma non ha aiutato

Marta Maria Ohryzko, una donna di 32 anni di origine ucraina, è stata trovata senza vita domenica mattina dai carabinieri in una scarpata a Ischia. Le circostanze della sua scomparsa rivelano una storia di abusi che, se emergono ulteriori dettagli, potrebbero delineare un quadro ancora più drammatico.

Il corpo di Marta Maria è stato recuperato in una scarpata vicino alla roulotte dove viveva con il suo convivente, un uomo di origine russa che si fa chiamare Emiliano. Le indagini sono iniziate immediatamente per accertare le cause del decesso e ricostruire gli eventi che hanno portato al suo decesso.

Dall’analisi del cellulare di Marta Maria è emersa una verità agghiacciante: la donna aveva contattato più volte il suo compagno chiedendo disperatamente aiuto. Gli ultimi messaggi, inviati nel pomeriggio di sabato, rivelano il suo stato di disperazione: “Sono caduta… Perdonami… Aiutami ad alzarmi… Con questo mi salvi“. Nonostante le ripetute richieste di aiuto, l’uomo non ha fatto nulla per soccorrerla. La comunicazione tra i due è proseguita fino alle 21:24, con due telefonate nel mezzo, ma nessuna azione concreta è stata intrapresa per salvare Marta Maria.

Le indagini hanno portato alla luce una storia di maltrattamenti. Emiliano, il compagno, è stato accusato di aver ripetutamente colpito e vessato Marta Maria, utilizzando anche una lama da cucina. In una circostanza, le avrebbe bruciato i vestiti e l’avrebbe spinta su un fuoco acceso, causandole ustioni di secondo grado. Inoltre, Emiliano non permetteva a Marta Maria di vedere i suoi familiari, manifestando un odio profondo verso di loro a causa della loro nazionalità ucraina.

Emiliano ha raccontato ai carabinieri che il giorno del sinisro lui e Marta Maria avevano litigato perché lei aveva disobbedito ai suoi “ordini. Sostiene che la donna avesse bevuto e si fosse allontanata da sola. Nella notte tra il 13 e il 14 luglio, dice di averla trovata tra la vegetazione ancora in vita, ma di averle detto che avrebbe dovuto passare la notte lì. Questa versione solleva numerosi dubbi e non chiarisce come Marta Maria sia finita nel dirupo.

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