Marsala, omicidio di Nicoletta Indelicato: chiesto ergastolo per Margareta Buffa che la uccise e la diede alle fiamme

Il pm Maria Milia ha chiesto l'ergastolo con isolamento diurno per 18 mesi nei confronti di Margareta Buffa, che pianificò l'omicidio dell'amica Nicoletta Indelicato, per poi darla alle fiamme.

Marsala, omicidio di Nicoletta Indelicato: chiesto ergastolo per Margareta Buffa che la uccise e la diede alle fiamme

Ergastolo con isolamento diurno per la durata di 18 mesi e senza attenuanti geeneriche in quanto “ha agito con accanimento“. E’ questa la richiesta del pm Maria Milia, davanti alla Corte d’Assise di Trapani, nei confronti di Margareta Buffa, che pianificò l’omicidio dell’amica Nicoletta Indelicato, dandola poi alle fiamme. La richiesta di condanna è stata formulata dopo il processo con rito ordinario durato 2 anni. 

Il complice nonchè suo fidanzato, Carmelo Bonetta, maestro di balli caraibici, è già in carcere, condannato a 30 anni, nel processo con rito abbreviato.

La ricostruzione della pm

I fatti risalgono alla notte tra il 16 e il 17 marzo 2019, quando la giovane Nicoletta Indelicato venne picchiata, pugnalata a morte e poi data alle fiamme, presumibilmente per rendere il corpo e le lesioni inferte irriconoscibili. Il cadavere della ragazza venne ritrovato, qualche giorno dopo, nelle campagne di Marsala, semicarbonizzato e sfigurato da 12 coltellate.

A ridurla così Margareta e il fidanzato Bonetta, per un astio sedimentato da tempo nei confronti della vittima, 30enne, aspirante insegnante. La sera del delitto, dopo aver ucciso e distrutto il corpo di Nicoletta, Margareta e il fidanzato si lavarono, cambiarono d’abito e andarono a ballare per crearsi un alibi. 

Nonostante la Buffa abbia svariate volte riferito di essere stata anche lei vittima del maestro di ballo, che tuttora, dalla carceri in cui è rinchiuso continua a manifestarle amore attraverso lettere, pare, invece, che sia stata proprio Margareta la mente di questo efferato delitto. Per la carnefice, adottata da una modesta famiglia marsalese, Nicoletta, anche lei adottata dalla Romania, rappresentava la vita a cui riteneva di aver diritto ed era una sorta di bancomat da usare, sino al giorno in cui ha deciso di toglierle la vita.

Contro Margareta, secondo l’accusa, anche la telefonata che, la sera del delitto, fece a Nicoletta, invitandola ad uscire, scegliendo, come luogo dell’assassinio una zona isolata, quella delle campagne di Marsala; il che fa supporre la premeditazione dell’omicidio.

Continua a leggere su Fidelity News