Marina Ripa di Meana, vero nome Maria Elide Punturieri, ha perso la sua battaglia, ed è morta nella casa di Roma: a 76 anni, il suo cuore si è fermato. Per suo volere – spiega la famiglia – non sono previste cerimonie funebri. Agli amici aveva confidato poco tempo fa: “Questo sarà il mio ultimo Natale“. Da 16 anni lottava contro il cancro.
Lo scorso maggio era stata ospite a Pomeriggio 5 da Barbara D’Urso per portare la propria testimonianza: una terapia “alternativa” le aveva sfregiato il volto e consigliava caldamente di fidarsi solo di medici e rimedi scientifici veri. Marina è rimasta se stessa fino alla fine, il sorriso disarmante, e la sincerità verso tutto e tutti, sopratutto se stessa.
Personaggio anticonvenzionale e fuori controllo, ha scandalizzato l’aristocrazia italiana, i salotti della politica e televisivi con le sue opinioni decisamente ardite. Nata e cresciuta a Reggio Calabria, dopo gli studi prese a lavorare come stilista aprendo un atelier di alta moda in Piazza di Spagna a Roma, con l’amica Paola Ruffo di Calabria: divenne una delle regine della vita mondana, dagli anni sessanta.
Ha sposato il 10 giugno 1964 Alessandro Lante della Rovere, appartenente alla famiglia aristocratica romana, da cui ha avuto Lucrezia, celebre attrice teatrale, e cinematografica. Frequentò gli ambienti altolocati della nobiltà capitolina, conoscendo Moravia e Pasolini, gli artisti della Scuola di Piazza del Popolo, divenne amica di Mario Schifano e Tano Festa.
Ebbe una tormentata relazione extraconiugale con il pittore Franco Angeli, sulla quale scrisse un libro, Cocaina a colazione, dove ha confessato di essere giunta a prostituirsi per poter comprare la cocaina al suo amante. Dopo il divorzio da Alessandro Lante della Rovere, intraprese una serie di relazioni sentimentali, per poi sposare il marchese Carlo Ripa di Meana: testimoni della sposa erano Moravia e Goffredo Parise, testimone dello sposo il socialista Bettino Craxi.
Convinta animalista, nel 1995 divenne Ambasciatrice in Italia dell’Ifaw, l’International Fund for Animal Welfare. Indimenticabile la sua campagna pubblicitaria completamente nuda, il cui slogan recitava “L’unica pelliccia che non mi vergogno di indossare“. Con il libro “I miei primi quarant’anni“, aveva ottenuto un enorme successo editoriale.