Per chi è abituato a indossare la divisa quotidianamente, rinunciare ad essa è difficile, specie se vede in essa più di un semplice capo d’abbigliamento ma qualcosa in cui riconoscere la propria identità professionale, la missione che si è scelto di portare avanti nella vita.
Quando si diventa mamme, le donne delle forze armate possono usare abiti civili e questo è valido sia in Italia che negli USA, dove le soldatesse possono vestire in borghese addirittura fino ad un anno dopo il parto.
Le neo mamme delle forze armate italiane reclamano la loro divisa
Proprio le neo mamme delle forze armate italiane, non intendendo rinunciare alla propria divisa a vantaggio di abiti civili, la reclamano con forza. La loro richiesta è stata accolta ed è per questo che nella Marina Militare Italiana è stata realizzata un’importante novità: l’introduzione nel guardaroba dei capi pre maman, per le donne in servizio che non vogliono rinunciare alla divisa in gravidanza.
Ecco il via libera a giacche e pantaloni modellati appositamente sul corpo di una donna che si appresta a diventare mamma. Non vi è nessuna differenza con l’uniforme tradizionale, resa soltanto più comoda e più funzionale. La divisa pre maman si aggiunge a quelle ufficiali: invernale, estiva e operativa, suddivise, a loro volta, in diverse tipologie.
Quello delle forze armate sembrava un mondo del tutto impossibile al femminile, nonostante tante donne coltivassero questo desiderio e il sogno di questa carriera. In Italia hanno fatto ingresso nell’Esercito, nell’Areonautica, nella Marina e nell’Arma dei Carabinieri solo grazie alla legge 380 del 20 ottobre 1999, dimostrando di valere tanto quanto i colleghi uomini, di essere animate dagli stessi valori, dagli stessi sentimenti. L’Italia è stato uno degli ultimi Paesi, tra quelli della NATO, a consentire il loro ingresso, che fino al 1999 era destinato a restare solo un sogno nel cassetto.