Mantova, donna in coma da tre mesi partorisce una bambina

La donna, in coma da alcuni mesi, è stata assistita da un'equipe di 30 specialisti per proseguire la gravidanza e il parto. Durante l'intervento la donna ha aperto gli occhi senza però parlare.

Mantova, donna in coma da tre mesi partorisce una bambina

Una donna di 33 anni in coma da tre mesi per una grave forma di encefalopatia è riuscita a dare alla luca una bambina con funzioni vitali e peso normale. La neonata, è venuta al mondo giovedì dopo 8 mesi di gestazione. Il parto è avenuto all’ospedale Carlo Pomo di Mantova ed è stato eseguito da un’équipe spcializzata di 30 persone tra infermieri, tecnici e medici, sotto la guida del ginecologo Giampaolo Grisolia.

Tutto ha avuto inizio qualche mese fa, quando la 33enne ha avuto un improvviso arresto cardiocircolatorio, sfociato poi in ictus. La donna ha riportato vari danni neurologici, da quel momento vive in uno stato di coma leggero. A tratti è vigile, respira da sola ma non riesce a parlare. Nonostante uno stato di salute complicato è riuscita a portare a termine la sua gravidanza. La neonata è nata all’ospedale di Mantova, dove la donna è stata trasferita a fine maggio per cominiciare un percorso riabilitativo.

Il personale medico ha aiutato la donna nel portare avanti la gravidanza il più possibile, ma non si poteva più attendere. Madre e figlia ormai erano entrambe in pericolo. Così, i medici si sono accertati che gli organi della piccola fossero sviluppati a sufficienza, ed è stato programmata l’operazione.

La task force di 30 specialisti ha fatto nascere la piccola dopo due ore di intervento. La madre ha ricevuto l’epidurale e durante il parto ha aperto gli occhi, ma senza riuscire a comunicare. I medici non sono sicuri che la donna si sia resa conto di avere partorito la sua bambina. Fuori dalla sala operatoria invece ad attendere la neonata e la sua mamma c’erano il padre e la nonna.

Nonostante sia nata all’ottavo mese di gravidanza, la bambina sta bene. Per precauzione è stata però trasferita al reparto di Patologia Neonatale nello stesso ospedale della madre. Sulle condizioni di quest’ultima invece i medici non si sono sbilanciati. Le conseguenze della sua patologia non potranno essere stabilite finchè la donna non riuscirà a comunicare. Attualmente rimane ricoverata nel reparto di terapia intensiva cardiologica.

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