Manifestazioni degli studenti, no all’alternanza scuola-lavoro

I ragazzi del movimento della Lupa manifestano davanti all'Ufficio Scolastico Regionale e chiedono le dimissioni del ministro Bianchi e l'abolizione dell'alternanza scuola-lavoro

Manifestazioni degli studenti, no all’alternanza scuola-lavoro

Sono scesi centinaia di studenti oggi, Venerdì 18 Febbraio in piazza a Roma, costro l’alternanza scuola – lavoro, ma non solo; oltre a protestare per la loro sicurezza, gli studenti chiedono un migliore utilizzo dei fondi del Pnr, e un esame di stato che prenda in considerazione questi ultimi due anni svolti in Dad.

Bruciato il sibolo di confindustria, si sono mossi in cortei sfoggiando stricioni con scritto “di scuola non si può morire”; in ricordo dei due ragazzi, Lorenzo Parelli e Giuseppe Leonci, morti durante l’alternanza lavoro; i ragazzi di 16 anni, infatti sono morti durante un incidente stradale proprio duranta la frequentazione di uno stage, come previsto dal loro corso di studio.

Ciò che chiedono i ragazzi del movimeto della Lupa, inoltre, sono le dimissioni del ministro Bianchi; una parte del corteo si distaccata e diretta verso la sede dell’Ufficio Scostalisco Regionale. Una volta arriati lì, attendevano le forze dell’ordine che ne hanno bloccato l’accesso. 

I ragazzi sono scesi in piazza non solo a Roma, ma in oltre 40 città d’Italia, tra cui Napoli, Mialano e Torino; proprio a Torino la situazione è degenerata, un gruppo di studenti ha cercato di introdursi nella sede dell’Unione industriale di Torino, brandendo bastoni e aste di bandiere hanno aggredito sette rappresentanti delle forze dell’ordine, due feriti in maniera più severa. 

“Stiamo chiedendo l’abolizione immediata dell’alternanza scuola – lavoro” dice Tommaso di Osa, esponente del Movimento della Lupa e aggiunge per quanto riguarda gli esami di matirutà: “In secondo luogo vogliamo il ritiro immediato di questa proposta di esame di maturità perché non tiene conto di questa profonda crisi psicologica e pedagogica cge stiamo vivendo”.

Non tardano ad arrivare le dichiarazioni del sottosegretario del ministero dell’istruzione, Rossana Sasso che si esprime in maniera negativa definendo le manifestazioni “intollerabili episodii di violenza che nulla hanno a che vedere con il diritto degli studenti a manifestare”; inoltre afferma: “Nessun dialogo è possibile con chi aggredisce le forze dell’ordine”.

Continua a leggere su Fidelity News