Pescara, otto persone intossicate dopo aver mangiato sushi: chiuso un ristorante del centro. Un episodio di sospetta tossinfezione alimentare ha coinvolto otto persone a Pescara dopo una cena in un ristorante di sushi situato nel cuore della città. Tre clienti sono stati costretti a recarsi al pronto soccorso, mentre altri cinque hanno chiesto assistenza alla guardia medica nella notte tra venerdì e sabato.
Tutti presentavano gli stessi sintomi: forti dolori addominali, nausea, vomito e, in un caso, febbre alta. Fortunatamente, nessuno di loro si trova in condizioni gravi. Secondo quanto riportato dall’edizione abruzzese de Il Messaggero, il ristorante in questione è stato sottoposto a sospensione dell’attività a seguito delle verifiche sanitarie condotte dalle autorità competenti.
Dopo che i pazienti si sono rivolti ai sanitari con sintomi riconducibili a un’intossicazione alimentare, l’ospedale ha inviato una segnalazione alla Asl di Pescara, che ha immediatamente avviato le indagini per risalire alla causa dell’episodio. Le verifiche sono state affidate al Servizio veterinario di igiene degli alimenti di origine animale della Asl, che ha individuato nel ristorante di sushi il possibile focolaio della tossinfezione. Nella giornata di ieri, intorno all’ora di pranzo, gli ispettori sanitari hanno effettuato un controllo approfondito nel locale.
Per oltre sei ore, le autorità hanno ispezionato le cucine, le aree di conservazione degli alimenti e i protocolli di sicurezza alimentare, riscontrando alcune carenze igienico-sanitarie. Di conseguenza, la Asl ha disposto la sospensione cautelativa dell’attività del ristorante in attesa di ulteriori accertamenti.
L’episodio ha destato grande attenzione, soprattutto considerando la delicatezza della conservazione e della somministrazione di alimenti crudi, come il pesce utilizzato per il sushi. Le autorità sanitarie continueranno a monitorare la situazione per determinare le cause esatte dell’intossicazione e valutare le condizioni per l’eventuale riapertura del ristorante, che potrà riprendere l’attività solo dopo aver garantito il rispetto rigoroso delle norme igienico-sanitarie.