Maltrattamento di animali: assolte due donne

Sono state assolte le due donne accusate di maltrattamento di animali, e che avevano dato rifugio a cani randagi e abbandonati, curandoli, nutrendoli e amandoli.

Maltrattamento di animali: assolte due donne

Sono state finalmente assolte dal Tribunale di Castrovillari le due donne accusate ingiustamente di maltrattamento di animali, lodevoli nell’aver dato rifugio a ben 19 cani abbandonati, sottraendoli alla strada e alle barbarie dell’uomo, garantendo loro cure, igiene, nutrimento, carezze e amore. 

La singolare vicenda ebbe inizio nel marzo 2021 con una prima contestazione di abbandono di animali, alla quale putroppo seguì il sequestro dei poveri cani e delle relative strutture in cui erano ospitati, sequestro poi annullato dal Tribunale del riesame di Cosenza, in accoglimento dell’istanza patrocinata dall’avvocato Claudio Roseto.

Ma il trionfo della Giustizia, equivalente al riconoscimento del sacrificio delle due cittadine di Trebisacce, le quali si adoperano ogni giorno per accudire i randagi, ha lasciato nel cuore di entrambe una ferita aperta e sanguinante: la straziante perdita di Zuzzurillo, il cucciolo impaurito ritrovato legato con una corda ad un palo, senza nè acqua e nè cibo, salvato dalla crudeltà di un padrone senza empatia e sensibilità per una creatura vivente. 

E proprio in quella struttura tra alberi e canti di uccelli, ritenuta non idonea, Zuzzurillo viveva felice insieme agli altri cani, come Dogo, Jolly e Pallina, risanati, sterilizzati e rinvigoriti, splendidi e gioiosi, ma un tempo privi di pelo, pelle e ossa, ricoperti di rogna, zecche e leishmaniosi, gettati come sacchi di immondizia poichè ritenuti ormai inutili alla caccia.

Ma un terribile giorno l’incantesimo si ruppe e l’accalappiacani, esecutore materiale di un ordine superiore, trascinò Zuzzurillo sulla strada sterrata per diversi metri prima di rinchiuderlo in un mezzo e trasportarlo sciaguratamente in un canile, diventata l’orribile tomba del dolce animale, nonostante la garanzia di consegna: “Quanto tu sia riuscito a sopravvivere in un angusto box, forse in uno di quelli dove non penetra mai la luce del sole, non so” ha scritto, attraverso i social, una delle due donne, profondamente addolorata per la perdita dell’amato cane: “Le ultime immagini che mi restano di te sono quelle di una creatura stremata per essersi dibattuta in un collare a strozzo, con la lingua penzoloni e lo sguardo reso opaco dagli anni, gli occhi sgranati di chi si chiede ‘perché?’. So che il tuo cuore di cane ci ha già perdonato. Arrivederci, caro Zuzzurillo e grazie per avermi insegnato quotidianamente, insieme ai tuoi fratelli animali, l’unica lezione che conta in questa scuola che si chiama vita, l’unico senso: l’Amore incondizionato”.cr

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