Walter Conzadoni, 62 anni, è il padre della 34enne Elisa Conzadoni, di Pizzighettone, che lo scorso 15 agosto ha perso la vita al passaggio a livello di Maleo, travolta da un treno in corsa, proprio mentre stava rientrando a casa dopo il suo turno di lavoro in un supermercato. La tragedia si è consumata in pochissimi istanti. Poco dopo le 11, mentre la giovane, a bordo della sua auto, una Citroen C1 rossa, attraversava il passaggio a livello in questione, è morta sul colpo, investita dal treno che transitava, a tutta velocità, sulla linea Milano-Mantova.
Ora Walter parla di un’anomalia alle sbarre del passaggio a livello. Il perito nominato dalla famiglia per aver giustizia su questa atroce morte, ha notato che le centraline sulle sbarre non erano funzionanti e che c’erano fili staccati. Sul quel passaggio, inoltre, solo 2 giorni prima, era stato fatto un intervento di manutenzione. Nel caso in questione, ci sono poi le testimonianze di chi, con i propri occhi, trovandosi lì al momento dell’impatto, ha visto la morte di Elisa.
Manca poco alla chiusura dell’attività investigativa
Per chiudere l’attività investigativa, gli inquirenti aspettano l’esito della perizia cinematica, ossia la simulazione della tragedia che a metà novembre si è svolta sul passaggio a livello dove Elisa Conzadoni ha perso la vita. Si tratta dell’unica ricostruzione in grado di spiegare, passo dopo passo, cosa è accaduto quella mattina di Ferragosto.
“Siamo in attesa di ricevere gli esiti della perizia cinematica che la Procura di Lodi ha fatto svolgere un mese fa “,spiega Walter Conzadori. “Aspettiamo la verità del procedimento penale. Intanto, in accordo con il nostro avvocato, abbiamo deciso di avviare le pratiche per procedere con l’azione civile nei confronti di Rfi. Mia figlia non potrà restituirmela nessuna sentenza o risarcimento, ma il danno che stiamo vivendo come famiglia è enorme e di un valore inestimabile. Chiediamo che venga fatta giustizia per lei. Una morte del genere non è accettabile”, conclude.
Sullo stesso passaggio, 3 anni fa, esattamente il 16 luglio 2017, c’è stata un’altra vittima, il 77enne Bruno Bocca.In quel caso, i primi accertamenti hanno stabilito che l’uomo aveva abbattuto le sbarre e la sua macchina era stata travolta da un convoglio. La Rete ferroviaria italiana aveva comunicato che le sbarre del passaggio a livello erano chiuse e il sistema perfettamente funzionante.