E’ stata assolta Edlira Copa, la madre albanese di 38 anni che nel Marzo del 2014 uccise le sue tre figlie a coltellate, in un atto di incredibile e brutale ferocia. Le piccole avevano solamente 3, 10 e 13 anni. La sentenza di assoluzione è stata pronunciata quest’oggi (martedì 19 Maggio), ed è stata giustificata dal Gup con l’evidenza di un “totale vizio di mente”. Insomma, la donna quando massacrò le sue tre bambine era incapace di intendere e di volere. Per questa ragione il giudice dell’udienza preliminare ha disposto che Edlira venga trasferita in un ospedale psichiatrico giudiziario, in quanto ritenuta “socialmente pericolosa”.
L’imputata non era presente al processo ed al momento della lettura della sentenza, poiché si trova già oramai da tempo rinchiusa all’interno dell’Opg di Castigliere delle Stiviere, in provincia di Mantova. A rappresentarla era invece presente il suo avvocato Andrea Spreafico, oltre ovviamente al pubblico ministero Silvia Zannini. La formulazione della sentenza è costata al giudice Massimo Mercaldo solo mezz’ora di camera di consiglio: trascorsi quei trenta minuti, Mercaldo si è pronunciato dichiarando l’imputata “Totalmente incapace di intendere e di volere”.
La perizia degli specialisti ha dunque sortito il suo effetto. Federico Urbano, esperto in psichiatria forense che ha condotto il team incaricato di valutare la condizione psichica della madre assassina, ha affermato che la madre fu preda di “Una violenza tanto feroce quanto ingiustificata”, dovuta ad una “Psicosi paranoide acuita da problemi personali preesistenti”. Dunque l’unica colpa di Edlira sarebbe quella di essere una malata mentale, e di non essere stata aiutata in tempo.
La madre killer si rese protagonista dell’efferato triplice omicidio nella notte tra l’8 ed il 9 Marzo 2014, quando un raptus fece sì che impugnasse un coltello ed uccidesse Simona, 13 anni, Keisi, 10 anni e Sidny, 3 anni, massacrandole nel loro appartamento di Chiuso, in provincia di Lecco. La violenza sarebbe scattata anche in seguito alla separazione con il marito, che da tempo intratteneva una relazione extraconiugale. Secondo la ricostruzione degli eventi, l’uomo voleva far conoscere la propria nuova fiamma ai genitori, e per questo si sarebbe imbarcato per Durazzo il venerdì precedente il massacro.
Per Edlira, abbandonata e senza un soldo, quella notizia sarebbe stata la mazzata finale: tra i suoi problemi mentali antecedenti la separazione ed il contesto generale, terrorizzata dalla prospettiva che le sue tre figlie finissero a lavorare come prostitute sui marciapiedi per via della loro situazione economica insostenibile, avrebbe preso il coltello per “salvarle” da un futuro di degrado ed umiliazioni.