La vicenda di questa madre marocchina è davvero commovente: la donna ha confessato di non avere i soldi per fare il funerale al proprio bimbo nato prematuro a causa di un incidente. Ecco cosa ha detto Maryam, la donna marocchina: “Mi hanno detto che per i funerali ci volevano 750 euro, ma io ho risposto che non ce li avevo”. La donna ha 29 anni ed abita a Cologne, in provincia di Brescia, e ha anche raccontato che il piccolo da un mese si trova nella camera mortuaria dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
La donna aggiunge: “Da marzo ho perso il lavoro in una ditta di pulizie e vivo col sussidio di disoccupazione, che non arriva a 600 euro. Il mio compagno ha un lavoro saltuario e fatica a campare lui stesso, mio fratello non lavora”. Una situazione disperata e la donna è stata anche costretta a chiedere aiuto alle assistenti sociali dell’ospedale, che stavano cercando in qualche modo di aiutarla.
Per le persone indigenti solitamente si richiede un “funerale di povertà”, e Bergamo aveva sollecitato il comune di Brescia a fare qualcosa. Così l’amministrazione ha convocato la donna e le ha detto che la somma massima che il comune poteva affrontare era di 250 euro.
E la donna a questo proposito aggiunge: “Ma io con la disoccupazione non riesco nemmeno ad arrivare a fine mese e la casa dove vivo mi è stata pignorata e messa all’asta dopo che 5 anni fa ho smesso di pagare il mutuo. Mi sono sentita umiliata: chiedo aiuto per seppellire mio figlio, non per cambiare l’auto. In otto anni al Comune di Cologne non ho mai chiesto sussidi. Piuttosto faccio la fame, ma mio figlio non lo lascio in una cella frigorifero. Sono anche disposta a farlo seppellire a Bergamo, così risparmiamo sul costo del trasporto”.
Purtroppo il comune ha ribadito che il contributo riconosciuto per aiutare le famiglie in condizioni di difficoltà è stilato in base al modello Isee, e a quanto pare alla famiglia della donna toccano solo 250 euro. Anche il sindaco Carlo Chiari ha confermato la vicenda e ha anche aggiunto che tutto viene fatto con la massima trasparenza.