Madre di Domenico Maurantonio: “Non è caduto, l’hanno buttato giù”

Secondo Antonia Comin, la madre di Domenico Maurantonio, la tesi dell'incidente non reggerebbe: "Uno scherzo disumano, con l'intento di colpire in modo irreversibile"

Madre di Domenico Maurantonio: “Non è caduto, l’hanno buttato giù”

Continuano le indagini degli inquirenti, che in questi giorni stanno interrogando, una volta di più, i compagni di scuola di Domenico Maurantonio, il 19enne morto cadendo dal quinto piano dell’Hotel Da Vinci di Milano, in circostanze ancora tutte da chiarire. Nonostante, appunto, la situazione non sia ancora stata chiarita, Antonia Comin, madre di Domenico Maurantonio sembra avere già le idee chiare.

Nei giorni scorsi, lei e il marito avevano chiesto esplicitamente ai ragazzi di parlare, senza sortire alcun effetto. Proprio ieri, però, i ragazzi hanno spiegato il vero motivo del loro silenziola polizia gli ha detto di non parlare con nessuno, prima che le indagini non abbiano accertato come è andata veramente quella notte.

In un’intervista a NewsMediaset, però, Antonia Comin salta subito a conclusioni: “Visto il contesto della finestra da cui una persona, in qualunque condizione, non poteva cadere, l’unica ipotesi è che sia stato spinto giù. Tesi avallata anche dal legale della famiglia Maurantonio, Eraldo Stefani, secondo cui la ricostruzione fatta finora dai compagni non sta in piedi.

Durante l’intervista, Antonia Comin chiarisce davanti ai microfoni il suo pensiero: “Domenico non era tipo da farsi coinvolgere in bravate con equilibrismi su cornicioni o davanzali, men che meno al quinto piano. Sarebbe un altro comportamento anomalo che non è assolutamente in linea con il suo modo di essere”. Di qui, dunque, la conclusione: “E’ stato un gesto veramente crudele, con un fine ben preciso. Purtroppo è così. Si tratta di capire chi ha messo in atto questo gesto e perché. Non so cosa pensare: se è uno scherzo, è uno scherzo crudele, disumano, messo in atto con l’intenzione di colpire in modo estremamente grave. Probabilmente, l’intento era quello di colpire in modo definitivo o quanto meno con delle conseguenze gravissime e irreversibili”. Queste le dure parole della signora Comin.

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