Non sarà candidato con il Movimento 5 Stelle all’agognata poltrona di sindaco di Roma Antonio Caracciolo, il professore dell’università La Sapienza di Roma che era stato inizialmente annoverato tra i papabili per diventare il nuovo sindaco della Capitale con la lista M5S.
Il motivo della cacciata del 65enne è da ricercarsi nelle sue posizioni circa i fatti della Seconda Guerra Mondiale, e nella fattispecie in relazione allo sterminio degli ebrei. Perché Caracciolo, approfittando della sua posizione privilegiata di eminente docente presso uno dei migliori atenei d’Italia, sin dal 2009 predica ai suoi studenti che l’Olocausto in realtà non sia mai avvenuto.
Per il professore ex candidato infatti, lo sterminio degli ebrei è solo una leggenda, un’invenzione della propaganda americana per giustificare la guerra contro la Germania nazista, ed a suo dire l’esistenza dei campi di concentramento non sarebbe mai stata storicamente provata.
Poco importa dunque delle testimonianze dei sopravvissuti, delle fotografie, delle ammissioni dei colpevoli e del fatto stesso che quelle strutture siano tutt’oggi ancora in piedi, tangibili; per l’eminente prof sono tutte “balle“.
Inizialmente il Movimento 5 Stelle aveva accettato la sua candidatura a sindaco di Roma, ignorando le sue deliranti orazioni presso l’ateneo. Ma in seguito alla notizia diffusa in rete che Antonio Caracciolo sarebbe potuto diventare il nuovo sindaco della Capitale, numerose voci si sono opposte a questa decisione, sia tra l’opposizione sia tra gli stessi membri del partito. Il motivo è semplice: l’uomo nega pubblicamente l’Olocausto sin dal 2009.
Tant’è che i M5S hanno riesaminato il caso, decidendo la non idoneità di Caracciolo a presentarsi con la propria lista per la poltrona di primo cittadino di Roma. “Riconosciamo il principio di libertà di espressione – si legge in una nota diffusa in rete dal Partito – ma riteniamo imprescindibile ed inderogabile la memoria di una delle pagine più buie e drammatiche della Storia dell’umanità: l’Olocausto“.
In particolare, il professore dell’università La Sapienza aveva fatto discutere per frasi come “L’Olocausto è solo una favola metropolitana” e “non soggetta a verifica storica, utilizzata per colpevolizzare moralmente i popoli vinti“. Caracciolo era addirittura arrivato ad affermare che le stesse camere a gas non fossero altro che un’invenzione giornalistica.