Si è spento stamattina, venerdì 25 giugno, all’Humanitas Gavazzeni, Giangavino Sulas. Il giornalista era qui ricoverato da qualche tempo per un tumore e lascia la moglie e i figli, Roberta e Marco.
Classe 1943, Giangavino se n’è andato in punta di piedi. Il suo volto è associato come ospite di Quarto Grado e nei salotti condotti da Barbara D’Urso ma il giornalista, dal 1975 ad oggi, in 45 anni di onorata carriera, ha trattato di cronaca nera, seguendo ultimamente, molto dettagliatamente, il caso della povera Yara Gambirasio.
L’addio di Nuzzi
A salutarlo pubblicamente Gianluigi Nuzzi che vuole ricordarlo così: “Te ne sei andato sempre secondo il tuo stile di uomo gentile. Cronista d’altri tempi, senza mai rinunciare a esprimere le tue idee, talvolta in solitudine” aggiungendo che il mestiere di giornalista significa anche ironia, autoironia sulla commedia della vita e di questo Sulas era il maestro.
Originario della Sardegna, adottivo di Bergamo, è stato una delle firme del settimanale Oggi e ha scritto, di recente, un libro: “Sonzogno I misteri romani”. Di ogni caso seguito, di ogni delitto, di ogni processo o mistero, Sulas ricordava fino al più piccolo particolare. Tanti i messaggi di cordoglio dei telespettatori. C’è chi scrive “Purtroppo si vedeva che negli ultimi interventi non stava bene” e chi: “Avevo capito che stava combattendo. Una persona discreta e perbene”.
Dal caso di Sarah Scazzi in poi. Giangavino Sulas ha fornito la sua preziosissima esperienza ai salotti televisivi, commentando con passione qualunque caso di cronaca. Una delle sue ultime inchieste giornalistiche televisive riguarda la nobiltà della contessa Patrizia De Blanck. Proprio nei salotti di Barbara d’Urso, Giangavino Sulas ha ripercorso le vicende dell’ex concorrente del Grande fratello vip attraverso i documenti d’archivio del settimanale Oggi, del quale era una delle firme più autorevoli. È stata la malattia a convincerlo a diradare le sue apparizioni televisive e il lavoro giornalistico, che altrimenti non avrebbe mai lasciato.