Lutto nel giornalismo campano: stroncato dal Covid il giornalista Pietro Nardiello

Il giornalista Pietro Nardiello ha perso la sua battaglia contro il Covid. Le sue condizioni sono improvvisamente peggiorate sino al decesso, avvenuto ieri al Covid Center dell'ospedale di Melonio di Santa Maria Capua Vetere.

Lutto nel giornalismo campano: stroncato dal Covid il giornalista Pietro Nardiello

Lutto nel mondo giornalistico campano, che piange la prematura scomparsa del 48enne salernitano Pietro Nardiello, giornalista, scrittore e ufficio stampa, conosciuto per la sua collaborazione con diverse testate locali e nazionali, oltre che in campo radiofonico. Nardiello, che si era  aggiudicato il premio giornalistico “Paolo Giuntella” nel 2010, con l’antologia “Strozzateci tutti”, curava anche la trasmissione radiofonica “Tre Parole Fuori dal Vulcano”, in onda su Radio Rai.

In passato Nardiello aveva anche collaborato con il Dipartimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’organizzazione di eventi. Note le sue collaborazioni con le testate Articolo 21, la Città di Salerno, Repubblica Napoli; con il Comitato don Peppe Diana di Casal di Principe. A lui fu affidata la direzione del Festival dell’impegno Civile nel 2008; una rassegna di eventi culturali che si svolge all’interno di beni confiscati alle mafie. Da quell’esperienza è nato il libro “Il Festival a Casa del boss“.

Dal contagio al decesso

Nardiello era regolarmente impegnato nelle sue attività giornalistiche e televisive. Poi, purtroppo, il contagio e il ricovero al Covid Center dell’ospedale Melonio di Santa Maria Capua Vetere, nel Casertano. Prima il casco, poi il graduale miglioramento subito dopo la giornata della Liberazione. Appena pochi giorni fa, il 27 aprile, aveva postato su Facebook un selfie senza casco, accompagnato dalle parole: “Da oggi senza casco, con ossigeno e sulla poltrona”. 

Parole rassicuranti, le sue,che avevano fatto credere che il peggio fosse ormai passato. Questo è stato il suo ultimo messaggio, prima che le sue condizioni si aggravassero irreversibilmente, fino al decesso, ieri. Pietro se n’è andato così, stroncato dal Covid. Il giornalista aveva mille interessi, una sincera passione per la sua professione e una capacità di coinvolgimento degli altri nelle proprie battaglie fuori dal comune.

A descriverlo ci pensano le parole di Gino Giammarino, editore, giornalista e autore di format televisivi che lo ha voluto ricordare per la tenacia con cui, da vero brigante di razza, ha combattuto fino all’ultimo contro il virus, senza darsi per vinto. Ha evidenziato il suo entusiasmo contagioso, la sua incontenibile gioia di vivere e quel sole mediteraneo che si portava dietro per donarlo a chi incontrava nel suo cammino, oltre alla sua passione per i libri e per la cultura, vissuti come quell’ossigeno che ieri gli è mancato, lasciando nel dolore familiari, amici e colleghi. 

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